Rimonta scudetto? Sì, ma alla Juventus non si dice

Lo spogliatoio bianconero stuzzicato dalla sfida, si è imposto di non parlarne
TORINO - Iniziano a trovarsi in campo, non prendono più gol, i giovani e i nuovi si stanno mescolando sempre meglio nel gruppo. E, dettaglio tutt’altro che superfluo, sono arrivate quattro vittorie consecutive che non sono ancora le dieci che auspicava Buffon, ma rappresentano il trampolino sul quale la fiducia della Juventus, intesa come squadra, ha effettuato il salto di qualità. La rosa bianconera adesso crede davvero nel rincorsone che serve per acchiappare la testa della classifica e puntare al quinto storico scudetto di fila. E “crederci” - espressione oggettivamente abusato nel calcio e nello sport in generale - per una squadra che ha vinto gli ultimi quattro significa percepire segnali precisi, un po’ come per il pilota quando sente il motore girare nel modo giusto. E per la Juventus, questa Juventus, essere riuscita a ritrovare la solidità difensiva con il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini è, per esempio, un segnale inequivocabile per chi ha fondato le vittorie sulla sicurezza. Contro il Palermo la Juventus non ha concesso neppure un tiro nello specchio della porta agli avversari. Un dato significativo e indicativo di come sia cambiato l’atteggiamento generale della squadra, ora più compatta e organizzata nella fase di non possesso. Curiosamente la difesa è tornata a livelli da scudetto proprio nel momento in cui - durante la pausa della nazionale - erano divampate le critiche che ne declamavano il più improvvido dei de profundis. Non un caso, a volte i campioni trovano stimoli quando qualcuno lede la maestà del loro orgoglio.
 

Leggi l'articolo completo sull'edizione di Tuttosport in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...