Juventus, Sturaro cresce: un po' Gattuso, un po' Gerrard

Il centrocampista sta conquistando Allegri tra i paragoni con Ringhio e l’idolo inglese
TORINO - Come si cambia in 260 giorni: da onesto giocatore, più fisico che tecnico, a primo sostituto di Khedira nell’arco di 20 settimane. Il tedesco ha fatto l’abbonamento con l’infermeria di Vinovo, così Sturaro ha preso coraggio, ha fatto un lungo respiro e nel guardarsi allo specchio si sarà detto: «Stefano, è l’ora!». Da Palermo-Juventus 0-1 del 15 marzo a Palermo-Juventus del 29 novembre, la parabola ha preso forma seguendo più tappe: esordiente in bianconero, cambio utile in corso d’opera, titolare o quasi in una delle stagioni più complicate nella storia dei campioni d’Italia. E per chi continua a pensare che possa impersonare il “nuovo Gattuso”, beh, il messaggio è partito forte e chiaro: il paragone pare quasi riduttivo, se visto in prospettiva.
 
PROGETTO IN DIVENIRE - A 22 anni Ringhio, alla seconda delle sue tredici stagioni milaniste, si era già beccato con Ronaldo nel derby, mentre Sturaro si è fatto valere - per dirne una - al Bernabeu. Ma non è questo il punto: contano, piuttosto, i margini di miglioramento dell’eclettico centrocampista juventino, a torto bollato come elemento di rottura del gioco altrui e poco altro. Al Barbera, domenica, hanno visto un sanremese scorrazzare sulla fascia destra manco fosse un corridore sulla Riviera di Ponente, da dove fabbricava cross invitanti per Mario Mandzukic e compagni. E’ successo l’altra sera e magari quella capacità di decentrarsi è la briciola di un progetto di sviluppo che Allegri sta costruendo attorno a lui. Palloni recuperati, botte date e prese, grinta da prendere a modello: Sturaro sta esplodendo in una Juventus lontana parente di quella che accumulava deludenti sconfitte.
 

Leggi l'articolo completo sull'edizione di Tuttosport in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...