TORINO - Lo Stadium è stregato per Giampiero Ventura e il suo Toro. Nelle ultime due uscite all’interno del fortino bianconero, i granata sono usciti beffati all’ultimo secondo. La prima volta un anno fa, quando un missile di Andrea Pirlo aveva battuto Jean Francois Gillet. Una coltellata al cuore dei tifosi del Toro che a distanza di una stagione hanno dovuto rivivere più o meno lo stesso film, con attori diversi. La doccia gelata è arrivata al 94’ con Alex Sandro che da sinistra apriva la strada a Juan Cuadrado, felino nell’anticipare Bruno Peres. Altro 2-1 all’ultimo respiro, altro incubo per i granata. Il calendario offre però al Torino una seconda possibilità a distanza di qualche settimana, sempre allo Stadium. Fin superfluo evidenziare come i tifosi juventini, invece, vorrebbero rivivere lo stesso risultato: magari non le medesime emozioni per quanto elettrizzanti, puntando piuttosto su un derby maggiormente in discesa e un successo più agevole. Tuttavia, come sottolineato dalle frasi di un simbolo dello spogliatoio bianconero che è Claudio Marchisio, la competitività del Torino nel derby è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni sotto la guida di Ventura: la stracittadina torinese è una sfida tutt’altro che definita in partenza, pur rimanendo ampio - sulla carta - il rapporto di forza tra i due club. Ma il Toro sopperisce con gioco, determinazione, ordine e sistema a una superiorità tecnica nei singoli e a un’esperienza in sfide da dentro o fuori dei bianconeri. Può succedere di tutto dunque il 16 dicembre, data fissata per gli ottavi di Coppa Italia: il derby della Mole sarà una delle partite a eliminazione diretta più attese del turno, davanti alle telecamere della Rai (presumibilmente alle ore 21, se le forze dell’ordine competenti daranno l’ok dopo aver attentamente valutato le questioni di ordine pubblico). Il derby è sempre sentito da entrambe le parti, però il match in una serata infrasettimanale, tra il freddo pungente e il Natale incombente, per di più con la possibilità di visione in chiaro per tutti, rende meno appetibile la partecipazione di popolo allo stadio.