Juventus, la prima allo Stadium di Rita Pavone

Cinquant'anni anni dopo Sivori...
Juventus, la prima allo Stadium di Rita Pavone

TORINO - "Perché perché, la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita, di pallone, perché… perché… una volta non ci porti pure me…?”. Ecco, e alla fine Rita Pavone allo stadio ci è andata. O meglio, ci è tornata. Dopo parecchi anni, in verità, decenni, addirittura, se l’ultimo gol che vide siglare ai bianconeri fu firmato da un signore che di nome faceva Josè Altafini. In realtà quella che nei primi anni di carriera veniva definita in Piemonte “la Paul Anka in gonnella” frequentava lo stadio fin da bambina. Perché al vecchio e glorioso stadio Comunale la torinese Rita Pavone, cresciuta in Via Malta, ci andava insieme a suo papà, operaio della Fiat e fedele tifoso bianconero. E fu lì che nacque –e crebbe- il suo affetto per la Vecchia Signora. Le note di una sua celebre canzone sono riecheggiate negli ultimi tempi allo Stadium in concomitanza con i match di Coppa, all’interno di uno spot di uno degli sponsor della CL. Quasi un preannuncio del suo imminente “ritorno allo stadium”. E allora Juventus-Fiorentina sembrava davvero la partita adatta per il ritorno di Rita Pavone allo stadio. Per festeggiare i suoi 70 anni. Per tornare a vedere dal vivo quella “partita di pallone” che la rese celebre, con quel 45 giri che vendette montagne di copie e scalò le classifiche, diventando subito una hit popolarissima e definitiva. Per vedere la “sua” Juventus finalmente dal vivo. E finalmente nella splendida cornice dello stadio di proprietà. L’ingresso allo stadio, con passo spedito, poi uno stop improvviso per ammirare le splendide geometrie della struttura. Uno sguardo quasi bambino, curioso, col quale Rita Pavone sembrava “frugare” in ogni angolo della propria visuale. La Juventus ha colto l’occasione per regalare a Rita Pavone una maglia della squadra.

NON UNA MAGLIA QUALSIASI. Una maglia con la scritta “Rita”, con il numero “1” , per simboleggiare quei tanti primi posti nelle hit parade. Un gesto che Rita Pavone ha accolto con meraviglia ed entusiasmo, indossando subito la maglia bianconera. Per poi sfilarsela, con un gesto quasi scaramantico, e rispettoso, in attesa del match. Il ritorno di Rita Pavone allo stadio è stato salutato da tante mani da stringere, e dai saluti cordiali di tutto il personale dello stadio. Poi una breve incursione a Jtv, al microfono di Paolo Rossi, per raccontare della sua passione bianconera e della sua biografia in libreria. Poi l’ingresso in tribuna, e un nuovo sentimento di gioia e di meraviglia, di fronte all’inno e alle coreografie del popolo juventino e all’ingresso in campo della “sua” Juventus” . Una partita complicata, con un inizio in salita, che la Pavone ha vissuto con grande partecipazione. Per tutti i 95 minuti del match. L’incredulità per il rigore fulmineo. Poi l’applauso potente ma composto sul pareggio. Tensione e incitamento, un saliscendi di emozioni condito dai commenti sulle geometrie della squadra. Poi la preoccupazione per il passare dei minuti e per quel risultato che non si sbloccava. Per poi finalmente, al gol di Mandzukic, balzare in piedi e liberare tutta la propria gioia. Poi il fischio finale, l’inno, gli applausi ai giocatori. Poi qualche selfie, e sorrisi, e saluti, e “che gioia vederla qui, signora Pavone…!!”. Non poteva non finire così, nella serata del ritorno di Rita Pavone alla “partita di pallone” della sua Juve.

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