Juventus-Bayern, 10 ragioni per cui credere nella vittoria

Orgoglio e vendetta. Juve, ricordati chi sei contro il Bayern. Dalle sconfitte del 2013 fino al «Buffon da pensionare»
Juventus-Bayern, 10 ragioni per cui credere nella vittoria© Federico Tardito/Ag. Aldo Livera

TORINO - La cosa peggiore di tutte sarebbe pensare che il Bayern è imbattibile. Forse pure peggio di sottovalutarlo. Il salto di qualità, quello che dovrebbe portare la Juventus ad alzare il trofeo nell’arco dei prossimi cinque anni, parte proprio dal considerare il Bayern un avversario durissimo, ma battibile. E la squadra di Allegri ha dieci buoni motivi per crederci.

1. Il Bayern teme la Juve Se a Torino la pallino con il nome del Bayern non ha fatto saltare di gioia nessuno, non si pensi che a Monaco abbiano stappato. Al di là delle dichiarazioni di prammatica, i tedeschi non sono affatto felici del sorteggio e il timore è giustamente reciproco.

2. Difesa Juve al top Il Bayern Monaco non può fare paura quando lo si può affrontare con una delle difese più forti d’Europa, forse la migliore. Lewandowski è l’esame più duro di tutti, ma Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini e, perché no, Rugani sono tra i pochi che lo possono fermare.

3. Fasce attrezzate Il Bayern Monaco ha sofferto contro squadre che bloccavano bene le fasce. La Juventus ha un vasto assortimento di esterni: con Lichtsteiner ed Evra può optare per il contenimento, soffocando la trama offensiva del Bayern. Con Alex Sandro e Cuadrado può sfruttare gli eventuali spazi. E le coppie possono essere mischiate...

4. Le motivazioni dei big L’orgoglio di Buffon, Chiellini, Bonucci e Marchisio brucia ancora per la sconfitta del 2013, nella quale il Bayern dominò senza pietà. La voglia di rivincita è la più forte delle motivazioni dei leader morali dello spogliatoio. Buffon si ricorda bene, per esempio, che per Beckenbauer era «da pensionare»...

5. Dybala letale La velocità e la tecnica di Dybala può scardinare la difesa del Bayern Monaco, messa in difficoltà da giocatori con quelle caratteristiche (con le dovute proporzioni basti pensare al Messi nelle semifinali della scorsa stagione).

6. Mandzukic avvelenato Il croato ha lasciato Monaco in pessimi rapporti con Guardiola, con il quale si prenderebbe volentieri una urticante rivincita personale. Conosce il Bayern e conosce l’Allianz Arena: il croato è un’arma in più.

7. Vidal, ti conosco I centrocampisti della Juventus conoscono piuttosto bene uno dei punti di forza del centrocampo del Bayern, punti di forza e punti deboli, soprattutto a livello emotivo e caratteriale.

8. La prima in casa La Juve può giocarsi subito l’effetto Stadium. Può essere determinante (vedi semifinale con il Real Madrid o gli ottavi con il Borussia). Nel 2013 giocare la prima all’Allianz rese il ritorno una specie di impresa impossibile.

9. La Juve è paziente Contro le squadre che applicano l’asfissiante ragnatela di passaggi, i bianconeri hanno dimostrato di sapersi districare bene, lasciando il possesso di palla in mano agli avversari, senza farsi prendere dal panico e colpendo in modo veloce e chirurgico in contropiede, sfruttando la prima smagliatura che si apre. L’esempio della gara contro la Fiorentina è piuttosto lampante, anche se - logicamente - il Bayern non è la Fiorentina, anche se il gioco è simile.

10. Nulla da perdere Il Bayern parte con i favori del pronostico: gli esperti internazionali (dalla critica ai bookmaker) non votano Juventus. Un vantaggio psicologico non indifferente: i tedeschi sono abituati alle pressioni, ma è sempre meglio non averle. In queste sfide chi ha meno da perdere può essere molto più pericoloso...

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