Coman, il rimpianto Juve non diventi incubo

L’ex è fuggito dalla Juve, i tifosi temono l’effetto Llorente
Coman, il rimpianto Juve non diventi incubo© Nolwenn Le Gouic / Icon Sport AG

TORINO - Il timore di “beccare” un’altra fregatura esiste, eccome se esiste. Kingsley Coman dopo Fernando Llorente, il francesino privo di pazienza dopo lo spagnolone che a Siviglia un golletto l’ha piazzato, Gigi Buffon ha raggelato e l’intero mondo Juventus ha beffato, relegando i bianconeri al secondo posto nel girone di Champions League, foriero di rischi. E siccome nel calcio nulla impedisce che la tremenda legge dell’ex governi ancora le sorti del mondo zebrato, meglio premunirsi per tempo contro eventuali malattie. Tipo la... Comanite, sorta di allergia ai colpi peculiari di un singolo giocatore, purché sia ex bianconero. Così il Re Leone ha scherzato la difesa dei vicecampioni d’Europa con un furbo colpo di testa in elevazione quasi solitaria; così il parigino di nascita pianifica tutta una serie di slalom ubriacanti, magari con gol incorporato, come l’unico segnato con la maglia juventina il 15 gennaio in Coppa Italia al Verona. Un destro terrificante da fuori area nel 6-1 tennistico ai gialloblù. Aspettando febbraio...

Numeri Impossibile negarlo: Coman è il vero rimpianto della tifoseria bianconera. Perché a 19 anni e dopo essere stato preso dal Paris Saint-Germain con un banale indennizzo da 300 mila euro, tutto ci si poteva aspettare tranne la possibilità che il ragazzino andasse via da Torino in un amen. Senza sbattere la porta, ma con la massima convinzione possibile. Ed è noto come in corso Galileo Ferraris non ci tengano a trattenere eventuali portatori di scontentezza e insoddisfazione. Così è accaduto che il transalpino abbia buttato via le residue chance che Massimiliano Allegri gli ha concesso in avvio di stagione: a Shanghai, dove la sua sostituzione con Paulo Dybala dopo 61 deludenti minuti ha anticipato la svolta del match; allo Stadium nel ko contro l’Udinese, allorché il tecnico ebbe modo di riscontrare la bontà del cambio già effettuato in Supercoppa. Quindi la partenza a seguito di un accordo con il Bayern per 28 milioni complessivi tra prestito e probabile diritto di riscatto da esercitare entro fine aprile 2017. Bilancio in terra bavarese? Quindici presenze e 4 gol: buttali via...

Svolta Lapalissiano sostenere che Coman sia un altro giocatore rispetto ai tempi juventini. Come Arturo Vidal, si potrebbe aggiungere, soprattutto in riferimento alle ultime versioni torinesi del cileno. «Non esistono partite più facili di altre, però chi punta alla finale deve battere altre grandi squadre - ha detto il fantasista al sito ufficiale del Bayern - Sarà un match molto interessante contro la Juventus e io sono arrivato qui proprio per partite come questa». Tutto giusto, tutto molto istituzionale, da parte di un calciatore per il quale in via ufficiale a Vinovo e dintorni non è che nutrino chissà quali nostalgie: «Coman è andato via per volontà sua - disse Allegri poche ore dopo la cessione del ragazzo -. Ha giocato molto, deve solo ringraziare la Juventus se ha avuto la possibilità di andare altrove. Io ho sempre avuto fiducia in lui, però trattenere i calciatori contro la loro volontà è un male per la squadra». L’importante - verrebbe da pensare - è evitare di insistere nella ricerca di un attaccante esterno per il 4-3-3 a gennaio. L’allenatore ce l’aveva in casa...

Amici Tant’è, ora Coman è un elemento importante del gruppo di Pep Guardiola, però non un titolare fisso. Douglas Costa lo sopravanza e pure nella rosa elencata sul sito dei campioni di Germania il francese non ha una collocazione stabile: nella versione inglese, per esempio, il suo nome non c’è. Il 22 febbraio, vigilia dell’andata degli ottavi, tornerà a Torino. Come Vidal, che dopo aver “regalato” un paio di frecciatine al popolo bianconero nelle scorse settimane («Ho lasciato la Juve perché voglio vincere. La sconfitta con il Barcellona è stata frustrante, ha influito sulla mia scelta. Con il Bayern posso finalmente coronare il sogno di alzare la Champions»), ieri ha messo da parte le munizioni: «Sono molto felice, conservo ancora tantissimi amici a Torino. Sarà una bellissima partita. Adesso loro sono tornati aggressivi: sarebbe stato meglio affrontarli in finale». L’immarcescibile Phillip Lahm e il blaugrana mancato Jérome Boateng, intanto, rilanciano: «A livello tattico la Juventus è un avversario di livello eccezionale. Ma noi siamo i favoriti: faremo di tutto per eliminarla». Dal punto di vista fisico, i tedeschi non temono rivali.

 

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