TORINO - Una cosa è certa: Dybala non è un campione. Dybala è un fuoriclasse. Qualcuno lo ha finalmente capito. E se non lo avesse ancora fatto, provveda alla bisogna. Non si tratta di esaltare un calciatore, dopo un gol o una prestazione superba. Si tratta di intuirne le qualità, lo stile e la classe che sono due cose diverse e distinte ma spesso confuse, si tratta di comprendere le potenzialità ma anche lo stato attuale dell’essere. Per chi conosce la storia del football e della Juventus, non certo quella su wikipedia o recitata dai piazzisti televisivi, Dybala ricorda Sivori, non soltanto per l’origine argentina. Enrique Omar Sivori sbarcò alla Malpensa il dodici di giugno del millenovecentocinquasette. Aveva ventuno anni e otto mesi.
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Lo accompagnò, nel viaggio aereo, Carletto Levi e lo presentò a Umberto Agnelli appena nominato presidente della Juventus. Era il più forte giovane argentino, aveva ventuno anni e disse di preferire il ruolo di trequartista piuttosto che attaccante.