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TORINO - Antonio Conte odiava il Natale. Più che altro per le valigie che si accumulavano in un angolo dello spogliatoio nell’ultima partita prima della pausa natalizia e che agli occhi del tecnico rappresentavano la più insidiosa montagna di distrazioni per la squadra. A quanto pare, pure il meno rigido Massimiliano Allegri non sottovaluta il fattore deconcentrazione a poche ore dalle vacanze di Natale: il rischio, cioè, che la testa sia già all’aereo da prendere al volo, al resort esclusivo o alla famiglia da ritrovare al di là dell’Oceano in Sud America. E così come faceva il suo predecessore, anche Allegri ha messo in chiaro le cose con la squadra (facendone riferimento durante la conferenza stampa) e lasciando intendere che un atteggiamento troppo svagato potrebbe anche avere una diretta conseguenza proprio sulle vacanze, di un giorno più lunghe rispetto al minimo sindacale (8 giorni, il minimo è 7). Come dire: di fronte a una figuraccia potrebbe anche saltare un giorno.
Alzare a tensione Prevenire, in ogni caso, è sempre meglio che punire. Così Allegri ha utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per tenere alta la tensione dopo il 4-0 nel derby che ha portato una pericolosa euforia nel gruppo bianconero. Così durante gli allenamenti degli ultimi giorni ha mischiato e rimischiato le formazioni, tenendo tutti sul filo dell’attenzione, perché - di solito - i più inclini alla “sindrome della valigia” sono quelli destinati alla panchina, da dove la strada per l’aeroporto sembra decisamente più vicina. Al resto ci hanno pensato i senatori (vedi l’articolo di pagina 2), che si sono raccomandati di non ripetere Sassuolo, diventato l’emblema dei passi falsi della prima parte della stagione, un po’ perché aveva scatenato il cazziatone di Buffon e un po’ perché era stata una sconfitta subita senza carattere e una congrua cattiveria agonistica.
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