Juventus, Di Campli: «Bianconeri, altro boom Champions League e poi Allegri ct»

L’agente di Verratti: «La sfida contro il Bayern è aperta, i bianconeri saranno di nuovo la rivelazione. La Roma finora mi ha deluso, ma...»
Juventus, Di Campli: «Bianconeri, altro boom Champions League e poi Allegri ct»© Marco Canoniero

TORINO - Donato Di Campli, a chi assegna l’oscar del 2015?

«Alla Juventus, che ha confezionato un capolavoro».

E per il 2016?

«Ancora la Juventus».

Perché?

«Perché nonostante i cambiamenti e la rincorsa rimane la squadra da battere. Sta rimontando in maniera impressionante per rapidità e questo dimostra la solidità del gruppo di Allegri».

A gennaio cosa si aspetta dai bianconeri?

«Un centrocampista, la ciliegina sulla torta».

Nomi?

«Ne sono usciti tanti. Se interverrà, secondo me la Juve lo farà per un alto profilo, per uno che dia geometrie. Quello invernale è un mercato particolare: non è adatto alle scommesse, chi agisce lo fa per trovare certezze».

Le altre?

«Dovranno rinforzarsi ancora di più proprio per contrastare il ritorno prepotente della Juve. L’Inter interverrà in maniera consistente, penso che si adegueranno anche Roma e Napoli. Nonostante ciò non mi aspetto colpi clamorosi».

La delusione del 2015?

«Devo per forza dire Roma. Ha tutto per competere ai massimi livelli: struttura e organico, però poi si scioglie».

Qual è il motivo?

«Non è semplice fare calcio a Roma. E poi l’ambiente deve troncare con il passato e guardare avanti una volta per tutte».

In Champions che possibilità hanno le italiane?

«Saranno le vere sorprese».

Va controcorrente?

«Occhio alla Juve, con il Bayern non è scontata come pensa qualcuno. E anche la Roma, nonostante le difficoltà, può sorprendere».

Sarà la volta buona per vedere finalmente un’italiana alzare l’Europa League?

«Perché no? Le nostre formazioni nella competizione sono tutte attrezzate per arrivare fino in fondo. Una volta snobbavamo l’Europa League, ora non è più così».

Sarà l’anno della definitiva consacrazione del suo assistito, Marco Verratti?

«Al di là del fatto che sia un mio giocatore, Marco Verratti rappresenta un fiore all’occhiello per l’Italia. E io mi auguro possa diventare il leader della Nazionale. Ha la fiducia del ct Conte».

E lei ha fiducia in Conte? Dove può arrivare l’Italia all’Europeo?

«Certo che ho fiducia in Conte. E sono sicuro che gli azzurri andranno almeno in semifinale. Conte è uno che raggiunge sempre gli obiettivi che si prefigge».

Dove si immagina Conte dopo l’Europeo?

«Sulla panchina di una delle big d’Europa».

United? Chelsea?

«Mah... Una così, diciamo».

Chi sceglierebbe per la Nazionale?

«Ancelotti. Ma tanto va al Bayern. Punterei su un allenatore giovane».

Tipo?

«L’ideale è proprio Allegri. Bravo. Ha carisma, capacità gestionale. Ha tutto per portare avanti un grande progetto con la Nazionale».

Cosa le piace del calcio italiano?

«Mi piace la sua capacità di sapersi reinventare e di tirarsi fuori dalle difficoltà rimanendo competitivo».

E invece cosa cambierebbe?

«Non mi piace il governo del calcio italiano. Serve una radicale e globale rivoluzione dirigenziale. Basta con i carrozzoni. E quello che in quest’anno è successo a livello mondiale, con gli scandali che hanno coinvolto Blatter e Platini, ne sono la dimostrazione».

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