Juventus, il filotto di Dybala. Imita Pirlo e Tevez, supera Del Piero

L'argentino ha sempre inciso nelle ultime otto vittorie. Segna come l’Apache e molto più di Alex

TORINO - Il top player della Juventus resta il gruppo e il suo micidiale spirito, ma se la rimonta ha una faccia è quella di Paulo Dybala. Nel filotto che ha riportato la Juventus a ridosso del primo posto in classifica, l’argentino ha inciso in modo impressionante: non c’è una delle otto vittorie che non porti il suo segno, sia questo un gol, un assist o un tiro che innesca l’azione di una rete. Quando la Juventus ha fatto gol, lui in qualche modo c’entrava. Diverso da Tevez, con il quale condivide poche caratteristiche atletiche e tattiche, è arrivato ad avere lo stesso impatto sulle partite della Juventus.

Se nelle due stagioni con l’Apache, i bianconeri potevano contare sempre su un suo contributo, spesso decisivo, lo stesso capita ora con Dybala, che non si limita alla fase offensiva, ma lotta a tutto campo come dimostrano i chilometri percorsi ieri pomeriggio: 11,5. Di più, fra i giocatori di Juventus e Verona, ha corso solo Marchisio (11,9). È questo che impressiona di Paulo Dybala, fenomeno di una nuova generazione che unisce alla raffinatissima qualità del talento, anche un’abbondante quantità nel suo contributo al lavoro della squadra, in fase di non possesso e di costruzione dell’azione. Altro che attaccante..

CARATTERE FORTE - Non solo, la forza di Dybala è anche nel carattere. Sotto il profilo psicologico ed emotivo ci si trova davanti a freddezza e umiltà ben equlibrate da una piena consapevolezza nei propri mezzi. Un complesso che rende il ragazzo estremamente stabile, nonostante l’età (22) che si evidenzia in dichiarazioni come quella di ieri: «Adesso non si parla più del fatto che valgo 40 milioni: era quello che volevo a inizio stagione. Il mio è stato un gol alla Maradona? No dai, non esageriamo». Ride e accetta di scherzare sul suo mito Messi: «Come penso di convincere Leo a venire a Torino? Sarebbe bellissimo averlo qui, sarebbe bello vederlo in un altro campionato. Ha sempre giocato in Spagna... Ma lasciate perdere che non so neppure come reagirò quando me lo troverò davanti in Nazionale».

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