Juventus, emergenza in attacco

Dopo l'infortunio di Mandzukic, Allegri si ritrova ad affrontare sette partite in 28 giorni con solo tre attaccanti
Juventus, emergenza in attacco

TORINO - Un febbraio caldissimo attende la Juventus. La squadra di Massimiliano Allegri sta vivendo un grande momento di forma: dal 31 ottobre, giorno del successo sofferto nel derby, vinto solo al 93' grazie a Cuadrado, la Juventus non conosce ostacoli e la sua striscia di vittorie consecutive fra Campionato e Coppa Italia è impressionante. Sono 14 i successi consecutivi (35 gol segnati, 6 subiti), 11 dei quali in campionato, uno in meno di quelli ottenuti da Conte solo due stagioni fa.
 
FEBBRAIO - A Verona, Allegri cercherà di eguagliare il record del suo predecessore, anche se, in realtà, sono altri i pensieri che occupano la mente del livornese. Il mese di febbraio rappresenta uno snodo cruciale, nel quale i bianconeri affronteranno le due sfide più importanti della stagione, quella con il  Napoli a Torino (il 13 Febbraio), confronto che vale 3/4 di scudetto, e soltanto 10 giorni dopo, sempre a Torino, l'ottavo di finale di andata di Champions League contro il Bayern Monaco (il 23 febbraio). Le ultimissime notizie che arrivano dall'infermeria non sono incoraggianti.
 
EMERGENZA - Gli infortuni accorsi ad Asamoah e Mandzukic sono vere e proprie tegole per la formazione di Allegri. Soprattutto lo stop del croato non può far dormire sonni tranquilli al tecnico livornese e a tutta la dirigenza binconera. La Juventus dispone di un reparto offensivo composto da quattro attaccanti e, mai come in questo momento, avrebbe fatto comodo averli tutti a disposizione. Il centravanti croato, tra l'atro, è l'attaccante che ha giocato di più in stagione e che l'allenatore bianconero ritiene fondamentale per gli schemi juventini.
 
MORATA E ZAZA - Se lo stop di un mese verrà confermato, Mandzukic salterà sia la sfida con il Napoli sia la semifinale di andata con il Bayern. L'unica consolazione in tal senso è che l'infortunio del croato è arrivato nel momento in cui Morata sembra aver ritrovato la forma e la vena realizzativa. Toccherà quindi allo spagnolo non far rimpiangere il corazziere bianconero, senza dimenticare Simone Zaza, uno che ogni volta che è stato chiamato in causa ha saputo dare egregiamente il suo contributo. La dirigenza bianconera potrebbe cercare un intervento-toppa in questi ultimissimi giorni di mercato. Ma la storia recente bianconera insegna che i rattoppi di mercato, operati in fretta e furia e in situazioni di emergenza (nessun juventino avrà dimenticato gli acquisti di Paolucci e di Anelka solo per citarne due), difficilmente portano i frutti sperati. 

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