Juventus, Chiellini: «Quando vinci soffrendo...»

Il difensore bianconero presenta la socialbiografia, in edicola con Tuttosport: «Successi come quelli contro il Genoa valgono di più»

VINOVO (TORINO) - Ha scritto un libro, ma lo ha fatto a modo suo: rispondendo a 350 domande inviategli via Internet dai suoi tifosi. E’ stata la più lunga intervista della sua vita, ora pubblicata in The Defender (che si può acquistare insieme a Tuttosport in edicola), ma Giorgio Chiellini ha ancora voglia di concederne una più convenzionale. E spiega: «E’ fisiologico non riuscire a esprimersi al 100% in tutte le partite: veniamo da un periodo molto intenso e non si possono vincere tutte le partite 4-0. E poi abbiamo trovato un avversario in buona salute, soprattutto nella fase di distruzione del gioco, se andate a vedere la storia recente di Juventus-Genoa non abbiamo mai avuto vita facile. E’ per questo che ritengo la vittoria sul Genoa una grande prova della nostra identità. E ora abbiamo la partita più difficile: domenica a Frosinone, per tanti può essere una partita a basso rischio, ma invece sono quelle in cui dobbiamo stare più attenti. Abbiamo gli attaccanti contati...». Ma Chiellini è tranquillo, forse perché sogna una favola e sta preparando psicologicamente il protagonista: «Favilli, il centravanti della Primavera, verrà aggregato alla squadra. E’ pisano, ma è cresciuto a Livorno (come Chiellini, ndr): io e il tecnico stiamo cercando di farlo sentire a casa. Dovrà dare il suo contributo».

TEATRO BIANCONERO - E la squadra non dovrà più avere cali di attenzione: «Forse ne abbiamo sofferto inconsciamente, perché dopo un 3-0 all’Inter e il 4-0 al Chievo magari ci è parso tutto più semplice. E poi lo stadio questa volta non ha aiutato: con il turno infrasettimanale non era pienissimo e nei primi minuti sembrava di essere a teatro, si sentivano le voci dalla panchina...».

TESTONE ZAZA - L’allarme in attacco, causato dalla squalifica di Zaza e dall’infortunio di Mandzukic, viene compensato dalle buone notizie in difesa: «Adesso sto bene, prima avevo un leggero affaticamento muscolare sull’adduttore e abbiamo scelto di non rischiare. In questi giorni valuterò e lavorerò con la squadra, ma sono pronto. Ho giocato tanto quest’anno e ora ho un’età in cui ogni tanto bisogna sapere recuperare», ride Chiellini che analizza la lotta scudetto con pragramaticità: «Essere davanti o dietro adesso non conta nulla, conta solo essere primi alla fine. Abbiamo vinto in vari modi e credo che se c’è comune denominatore questo sia la Juventus, intesa come società e gli ideali tramandati in ogni formazione dal club. Non credo che sia un caso che venga cercato un certo tipo di giocatori con valori tecnici e umani per dare continuità allo spirito. Non so se quest’anno sarà una volatona all’ultima giornata, noi siamo pronti, se potessimo noi vinceremmo sempre con molti punti di vantaggio e qualche giornata di anticipo». E a proposito di “spirito del club”, il Chiello si concede una piccola tirata d’orecchie a Zaza, da fratello maggiore: «Lo conosco bene e mi piace molto. E’ un bravissimo ragazzo e anche un testone e un permaloso. Ma sa ascoltare e segue i buoni consigli: non a caso è incredibilmente cresciuto dall’inizio della stagione sia psicologicamente che tecnicamente. E’ un grande attaccante e diventerà sempre più forte, anche se contro il Genoa ha sbagliato, imparerà a controllare la sua foga agonistica».

BIOGRAFIA - Forse potrebbe leggere il libro di Chiellini, nel quale non mancano imessaggi ai più giovani: «Ho cercato di mandare dei messaggi positivi e costruttivi. Spero con il passare del tempo di essere un esempio per molti. Leggo molte biografie, anche di persone che conosco, come Lippi o Pirlo, ma io non mi sentivo di scriverbe una convenzionale. E così attraverso eFanswer ho raccolto 4000 domande, ne ho scelte 350 e ho cercato di rispondere alle curiosità di tutti».

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