Juventus, Trezeguet: «Pogba fenomeno, Marchisio capitano»

L'ex centravanti bianconero ha rilasciato un'intervista a Sky per 'I Signori del Calcio'
Juventus, Trezeguet: «Pogba fenomeno, Marchisio capitano»© LaPresse

MILANO - David Trezeguet è sempre rimasto nei cuori dei tifosi della Juventus, e così la Juventus è sempre rimasta nel suo cuore. Oggi è un ambasciatore internazionale del brand bianconero ed è spesso allo Juventus Stadium a seguire la squadra. Trezeguet ha rilasciato un'intervista esclusiva a Sky per 'I Signori del Calcio' nella quale ha parlato della sua storia in bianconero: «Marcello Lippi è stato l’allenatore più importante per me, per più di un motivo: primo, perché non lo conoscevo, e dopo che è arrivato ho subito visto l’entusiasmo nei suoi confronti da parte dei nostri tifosi e degli stessi compagni. Si parlava moltissimo di questo scambio, Christian Vieri alla Juventus e io all’Inter. Io sentivo la fiducia da parte del mister e volevo dimostrare a tutti che dopo la partenza di Inzaghi potevo dimostrare le mie qualità. Grazie alla fiducia che mi dava, il mister è riuscito a tirare fuori il meglio di me».

LA FINALE DI CHAMPIONS«L’unico trofeo che ho mancato con la Juventus è stata questa Champions League, perché eravamo più forti del Milan, avevamo dimostrato in Italia di essere i più forti e c’era molta voglia di vincerla. Purtroppo è stata una partita non bella e abbiamo perso ai rigori. In quel momento, come sempre quando sei giovane, hai sempre il pensiero che prima o poi tornerai a giocarla, ma purtroppo non è stato il mio caso, perciò è il rimpianto più importante della mia carriera».

L'ANNO IN B E MARCHISIO - «Marchisio è stato uno dei nostri primi acquisti della Juventus 2006 in serie B, un ragazzo che è arrivato con molta umiltà, voglia di ascoltare, allenarsi e conoscere l’ambiente professionistico. In più va aggiunto che lui è cresciuto nel settore giovanile, è nato a Torino, e tutto sommato oggi, quando vedo che lui è diventato uno dei nostri capitani alla Juventus, è un orgoglio molto forte, perché lo vedo molto sereno, legato alla società, ai suoi compagni e ai suoi tifosi, e questo penso che sia importante»

CONTE E POGBA - «Verso Antonio Conte ho una stima molto forte, prima di tutto ha rimesso ordine alla Juventus, che magari mancava in un certo periodo, e i risultati sono venuti fuori, ha vinto di continuo. Adesso ha questa possibilità con la Nazionale Italiana e continua sulla sua linea: molto lavoro, e cercare di trasmettere ai giocatori che cos’è la nazionale, così come ha fatto alla Juventus. Pogba è un grandissimo giocatore e anche un investimento molto importante perché è giovane. Magari ha avuto troppe responsabilità, ma se le è guadagnate dimostrando di essere un giocatore molto importante per la Juventus, per il calcio italiano e per la nazionale francese. Questo sarà il suo obbligo: quando sei un giocatore unico, devi prenderti queste responsabilità. La cosa più importante è che ho rivisto un Pogba molto più sereno, mister Allegri ha fatto un lavoro unico con lui». 

ZAZA - «L'Italia è una squadra molto più serena e molto più agguerrita, e dirà la sua durante gli Europei. Zaza? In lui rivedo il me stesso dei primi periodi, specialmente nel modo in cui viene utilizzato. Parla poco ma sa quando essere decisivo»

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