TORINO - L’ha detto José Mourinho: «Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio». Gigi Buffon concorda, eccome. E infatti è andato a carpire anche in altri sport i segreti del suo successo. Nel tennis, ad esempio: come ha spiegato lui stesso svelando il modo in cui cerca di “ispirarsi” a Roger Federer in quanto a forza mentale. Una forza mentale che, in vista del big match in programma sabato allo Stadium tra Juventus e Napoli, può fare la differenza. Un approccio tennistico, insomma, non guasterebbe...
L'ARENA - Umberto Longoni, psicologo ed esperto di allenamento mentale, ci spiega perché. «Il tennis può essere di grande aiuto agli atleti anche di altre discipline per vari aspetti psicologici. Innanzitutto perché ricorda l’arena dei gladiatori, e riporta al concetto del mors tua vita mea. Non esiste pareggio e la metà dei tennisti in campo in questo momento, in ogni momento, è destinata a perdere. In un certo senso è crudele, ma è anche formativo a livello psicologico. E’ una metafora della vita. Un tennista si abitua ad essere solo di fronte alle difficoltà, si abitua a doversela cavare. Un tennista deve avere grande autonomia, non può fare affidamento su nessuno e di volta in volta, di scambio in scambio, deve trovare una soluzione. Ogni match presenta dei problemi da risolvere e i rimedi non sono sempre gli stessi».