ESCLUSIVO Alex Sandro: «Juventus, odio perdere! Anche alla Play… Dybala alla Neymar»

«Paulo è incredibile: ragazzo semplice e vedeste come si allena! E ha le qualità del fenomeno del Barça con cui ho giocato al Santos»
ESCLUSIVO Alex Sandro: «Juventus, odio perdere! Anche alla Play… Dybala alla Neymar»© www.imagephotoagency.it

VINOVO - «Ho iniziato a giocare a pallone nella mia città, Catanduva, all’età di dieci anni. Seguivo mio fratello che ne aveva cinque più di me e quindi mi sono sempre confrontato con giocatori più grandi, grossi ed esperti. Facevo l’attaccante all’epoca e, sì, di botte ne ho prese un bel po’ (ride), ma così ho imparato a essere veloce e abile nel dribbling, doveva essere più difficile prendermi».

E quand’è che Alex Sandro diventa un calciatore vero e proprio?

«Quando avevo quindici anni sono stato selezionato dall’Atlético Paranaense: una fortuna perché ha una delle strutture migliori di tutto il Brasile e cura in modo particolare la crescita dei giovani. E’ lì che sono cresciuto tatticamente, tecnicamente e fisicamente. A 17 anni ci fu il mio esordio in prima squadra e ricordo ancora adesso l’emozione».

Il resto è storia: il brevissimo passaggio in Uruguay, il Santos in una rosa nella quale c’erano pure l’attuale madridista Danilo, Felipe Anderson e un certo Neymar. Come fa il Santos a sfornare tutti questi giocatori?

«E’ un club che ha una solida reputazione e tutti i giovani sognano di giocare lì e poi sanno lavorare bene sui talenti, hanno pazienza. Resterò sempre legato al Santos: sono e rimango un loro grande tifoso».

Ha giocato con Neymar all’inizio della sua carriera, ora con Dybala: si possono paragonare i due?

«Credo di sì. Credo che Dybala abbia i colpi di Neymar e credo che possa diventare come lui. Deve ancora crescere, ma è impressionante quello che riesce a fare: sì, è di quel livello. Anche perché è un ragazzo splendido: simpatico, rilassato, intelligente. Dovreste vederlo alla fine dell’allenamento: si ferma sempre ancora un po’ per migliorare la sua tecnica. Ha una grande testa e la mentalità del campione».

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