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MILANO - Dirigente più che allenatore. In caso di ritorno nel calcio, sarebbe questa la strada preferita di Gianluca Vialli. Magari la spinta finale è arrivata dal ruolo della sua nuova esperienza televisiva che per sei puntate affiancherà il lavoro da commentatore su Sky Sport: manager in "Squadre da incubo", in onda domani su MTV8, presentato ieri a Milano insieme al compagno d'avventura, Lorenzo Amoruso. L'ex difensore più sanguigno in tuta sul campo a spremere l'impossibile da calciatori di Seconda Categoria. Vialli in giacca e cravatta a fare da raccordo tra squadra, società e tifosi. «Mi piacerebbe fare il dirigente. E ho un modello ben preciso».
Quale?
«Vorrei essere il Boniperti del terzo millennio. Mi piacerebbe essere ingaggiato da un proprietario di club che, avendo un sacco di soldi, lasci a me il compito di occuparmi della parte calcistica. Sarebbe l'opportunità che mi piacerebbe avere per tornare nel calcio. Ma intendiamoci, non sono stressato. Sono contentissimo di quello che faccio». [...]
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Sorpreso dal rendimento di Dybala?
«No. Anche se non è mai facile inserirsi in fretta in una grande squadra in Italia. Ma adesso dovrà confermarsi giocando non solo una stagione così, ma due, tre o dieci. Dovrà dimostrare di riuscire a tenere a lungo a questi livelli. Servirebbe anche un gol in Champions League al Bayern. Così l'argentino potrà dire di aver offerto un rendimento completo in ogni competizione».
Dybala, Higuain, Mandzukic, Morata: con chi le sarebbe piaciuto fare coppia?
«Proprio con Dybala perché ci saremmo completati. Non parlo di qualità, ma di caratteristiche. Le coppie d'attacco funzionano quando è possibile scambiarsi senza dare riferimenti agli avversari. L'ideale, come è capitato a me, è giocare con gente come Altobelli, Baggio o Mancini che, pur essendo più centravanti (Spillo) o rifinitori (gli altri due), ti permettono sempre di cambiare posizione sul fronte offensivo. Con Dybala avrei fatto lo stesso». [...]
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