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TORINO - Il procuratore è lo stesso, il potente Mino Raiola, ma forse Paul Pogba e Zlatan Ibrahimovic in passato hanno preferito chiacchierare di altri argomenti e non di Pep Guardiola. O più semplicemente il francese, pur avendo ascoltato la campana di Ibra («Guardiola non ha le palle», ha scritto lo svedese nella biografia), è rimasto della sua idea, opposta a quella del compagno di "scuderia". Impressione super positiva che il numero dieci juventino ha snocciolato in una intervista a Sky Sport Germania: «Guardiola - ha detto Pogba - ha grande esperienza e una immensa filosofia di gioco. E' un allenatore che ha influenza sulla squadra, tutti i giocatori lo rispettano. Puoi solo ammirarlo e cercare di imparare qualcosa da lui. E' una icona del calcio, ho sentito che riesce a migliorare ogni giocatore che ha a disposizione. Essere allenato da lui? In questo momento sono della Juventus, ma in futuro chissà. Magari potrebbe svilupparsi questa possibilità».
SCIVOLATA - Un ritratto opposto a quello disegnato da Ibrahimovic. A stupire, però, non è tanto quello, quanto piuttosto il momento. Su 10 giocatori intervistati, 7 avrebbero risposto come Pogba (gli altre 3 si sarebbero suddivisi tra Ancelotti e Mourinho). Niente di strano, insomma, se non fosse che la Juventus - di cui Pogba è un leader - si sta avvicinando a vivere uno dei momenti decisivi della stagione proprio contro Guardiola e il suo Bayern. Magari il tempismo, grande dote del Polpo in campo, stavolta non è stato proprio eccezionale. O come sostiene chi vede l'altro lato della medaglia - ovvero quello più positivo - il fatto che Pogba non abbia dribblato l'argomento è un'altra conferma della serenità e della consapevolezza con cui il centrocampista bianconero si avvicina al grande appuntamento degli ottavi di Champions. Tra questi ultimi c'è anche l'ad bianconero Giuseppe Marotta: «Paul ha risposto in modo intelligente. E' contento di stare con noi, è logico elogiare un allenatore come Guardiola».