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TORINO - La BBC torna a trasmettere sulle onde dello scudetto. Rock duro, naturalmente, perché con gente come Barzagli, Bonucci e Chiellini non è che ti metti a suonare jazz: la difesa più temuta dai migliori attaccanti d’Europa torna nella sua formazione completa. Una reunion dopo l’infortunio di Chiellini, uscito contro per un problema al gemello contro il Frosinone e pronto a rientrare domani sera contro l’Inter, dopo aver tentato disperatamente di esserci nella partita contro il Bayern Monaco.
Non è andata male, ma ora non ci sono molti dubbi sul fatto che la Juventus torni "a tre". È una questione di sicurezza e di solidità. Perché nel corso del rutilante campionato di cui è protagonista la squadra di Allegri è emerso in modo piuttosto inequivocabile che quello è il sistema di gioco ideale per tirare fuori le qualità migliori dei singoli. A patto che i primi tre, Buffon a parte, siano quei tre. Senza Chiellini, così come senza Barzagli o Bonucci, proporre quello schieramento lascia perplesso Allegri, che non si fida ancora del tutto di Daniele Rugani. Ecco perché il ritorno di Chiellini segna il ritorno del "muro". Muro di Torino, domani sera contro l’Inter, e quasi certamente "muro di Monaco" il 16 marzo, quando si giocherà il ritorno contro il Bayern Monaco, ripartendo dal 2-2 dello Stadium e, quindi, dall’esigenza di non prendere gol.
Sono tanti in questi giorni in cui si seziona l’ottavo di finale con i ragionamenti a posteriori che provano a immaginare la stessa partita giocata con Chiellini al suo posto e, quindi, con la Juventus schierata con il "suo" ormai classico 3-5-2. Chissà forse gli esterni potevano essere meno schiacciati o, chissà,Douglas Costa avrebbe fatto ancora più danni. Dubbi oziosi che troveranno almeno parziale soluzione all’Allianz Arena, quando la Juventus cambierà vestito tattico per provare l’impresa delle imprese.