Juventus, ma che spreco Alex Sandro in panca!

Sempre più brillante, è migliorato in copertura. Il brasiliano si gioca un posto per il Bayern
Pagelle Juventus: Alex Sandro sa anche difendere

TORINO - E pensare che l’altra sera, contro il povero Danilo D’Ambrosio e ciò che rimaneva dell’Inter, non ha neppure giocato la sua partita migliore. Ma Alex Sandro è così: anche quando non passano alla storia le sue sgroppate determinanti per il benessere juventino, il brasiliano lascia tracce concrete. Il che significa, a volte, contribuire al successo di squadra con un colpo di testa banalotto solo per chi non mastica calcio (come quello che ha avviato l’azione del gol di Simone Zaza ai danni del Napoli) oppure battagliare a tutto campo, fra scorribande abortite perché non sempre la fascia è una landa desolata e un aiuto straordinario alla fase difensiva, come dimostra il salvataggio con il capoccione effettuato domenica sull’ex terzino del Toro. Con il sudamericano sul prato - assist o non assist, gol o non gol - è un’altra vita. Nessuno si senta offeso, meno che mai Patrice Evra...

MISERIA - Inutile stare a rimuginare ancora su quanto i vicecampioni d’Europa avrebbero potuto guadagnare dalla marcatura stretta di Alex Sandro su Arjen Robben. Il recente infortunio muscolare ha obbligato il bianconero a saltare Bologna e Bayern Monaco, però è stata sufficiente la sua assenza per stimolare riflessioni e conseguenti certezze: di questo giocatore la Juventus non può fare a meno. Ne erano sicuri Beppe Marotta e Fabio Paratici quando siglarono un affare per molti concluso sulla base di numeri esagerati: 20 milioni di base più 6 di bonus da sborsare in tre anni. Per un esterno in scadenza di contratto un anno dopo la chiusura della trattativa con i bianconeri, sembrava francamente troppo. Eppure gli uomini mercato juventini hanno dimostrato di aver avuto tutte le ragioni del mondo, pagando al calciatore uno stipendio tutt’altro che parametrato a quello dei top player già in rosa (2,5 milioni più bonus, per dire, rappresentano una... miseria rispetto ai 5 e passa sul conto in banca di Paul Pogba). Risultato? Due sberle rifilate a Udinese e Chievo negli ultimi 15 giorni di gennaio, con stile e di giustezza: sinistro o destro interessa poco, l’importante è partecipare al tributo collettivo, anche grazie ai 5 assist gentilmente impacchettati per i compagni in 23 partite tra campionato e Coppe.

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