Juventus, Morata si confessa ai piccoli tifosi bianconeri

L'attaccante spagnolo della Juventus ha risposto alle domande degli emozionatissimi Junior Member: «Il mio gol preferito? Quello al Bernabeu»
Juventus, Morata si confessa ai piccoli tifosi bianconeri

TORINO - I bambini protagonisti a Vinovo: luci, telecamere e macchine fotografiche allo Juventus Center. In postazione, pronto a rispondere alle domande, Alvaro Morata. A rompere il ghiaccio, si fa per dire, è il piccolo Denis, 6 anni. L’emozione è forte, fortissima, e così per un attimo il giovane tifoso si blocca, ed ammette con splendido candore: “Non mi ricordo la domanda”. Alvaro sorride, lo incoraggia e così, dopo pochi minuti, la domanda arriva, e Morata può rispondere al piccolo reporter, curioso di sapere “come si fa a fare tanti gol”.

È stato questo uno dei momenti più simpatici e toccanti della conferenza stampa di oggi riservata ai Junior Member bianconeri che nei giorni scorsi si sono registrati. Un’iniziativa che ha permesso loro di realizzare un sogno – incontrare il proprio campione preferito – e poter dialogare con lui, faccia a faccia, in un vero e proprio evento mediatico a misura di junior reporter.

VORREI RIGIOCARE LA FINALE - «Un consiglio per diventare bravi? Innanzitutto divertirsi giocando a calcio», la risposta con cui ha esordito Alvaro imbeccato dai piccoli giornalisti in erba. Se la partita che rigiocherebbe è naturalmente la finale di Champions, «per provare questa volta a vincerla», ed il gol a cui è più affezionato è quello al Bernabeu, «perché ho sentito tanta gente felice di tornare in finale di Champions, dopo tanti anni», a Daniele, Alvaro ha confessato che «prima delle partite per esempio bisogna andare a letto presto: piccoli sacrifici che però sono assolutamente sopportabili quando fai qualcosa che ti piace». Nonostante, una volta ogni tanto, «anche a me piaccia mangiarmi un bel hamburger o una pizza con gli amici».

TEVEZ MAESTRO - A una piccola tifosa di 9 anni, Alvaro ha raccontato che «giocando a Madrid da piccolo il mio idolo è sempre stato Raul», mentre a Matteo il bomber spagnolo ha ammesso ridendo che «non mi dispiacerebbe se qui in Italia qualche squadra giocasse con due difensori invece che tre», in un campionato in cui c’è la filosofia di «difendere e lottare fino alla fine». Ad Alice ha svelato invece che nelle serate in cui non è in ritiro con la squadra gli piace ordinare pizza take-away per vedere le partite di calcio in TV con gli amici, anche se a volte va lui stesso a ritirarle in pizzeria.

Mentre ad Enzo ha risposto: Tra un «da piccolo Topolino lo leggevo in spagnolo, ma se avessi saputo che avrei giocato in Italia lo avrei letto in italiano», e un «non ho mai pensato a cosa farò quando smetterò di giocare a calcio… di sicuro non l’allenatore», Maria Grazia ha strappato a Morata una confessione di mercato chiedengli quale fosse il suo numero preferito: «E’ il 7: chissà magari con Zaza, mio compagno di camera, ce lo scambieremo l’anno prossimo. Ho scelto il 9 perché era libero ed è una responsabilità per via dei tanti grandi campioni passati alla Juve con quel numero»), mentre Saverio ha scoperto come uno dei giocatori che ha insegnato di più al giovane Morata sia stato Tevez.

SIAMO UNA FAMIGLIA - E a fine conferenza stampa non poteva mancare una consiglio su come costriure una squadra di successo: «Il segreto per andare tutti d’accordo è non pensare ognuno ai fatti propri», ha concluso l’attaccante spagnolo. «Ognuno deve sempre essere disponibile per i compagni di squadra, e dare loro una mano. È un bene remare tutti nella stessa direzione. Questo si vede nella Juve ogni volta che qualcuno segna: esultiamo tutti come se il gol fosse nostro. Qui non è solo una squadra di calcio, ma una vera e propria famiglia».

 

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