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BUENOS AIRES (ARGENTINA) - Carlitos Tevez solo un anno fa ha preso una decisione dettata dal cuore: lasciare la Juventus con la quale stava lottando per vincere tutto in Europa e tornare in Argentina, nella sua squadra per eccellenza, il Boca Juniors, quella dove ha iniziato e che lo ha consacrato. Oggi i suoi sentimenti sono quasi opposti a quelli che lo avevano portato a questa scelta. Stipendi non pagati, 8ª posizione in campionato e poche possibilità di competere con gli altri. I tifosi del Boca lo amano in maniera maniacale, ma è una situazione che non si addice a un campione del suo calibro: «Se dico che c'è il 2% di possibilità che me ne vada dal Boca succede un casino terribile. Non me ne andrò perchè voglio continuare a rendere la gente felice. Sono tornato qui per restare, ma ci sono giorni in cui penso di aver fatto una scelta di merda! Ma sono tornato per la mia famiglia, per il club che amo e perchè il Boca Juniors migliori».
Carlitos Tevez ha parlato anche delle sue celebri cicatrici: «Mi hanno chiesto tante volte perchè non mi sono operato. Quando mi sono bruciato ero molto piccolo e non mi ricordo molto, ma era un momento duro per la mia famiglia. Le cicatrici non mi danno fastidio, ma forza. Infatti quando sono giù di morale o quando le cose non vanno bene, mi guardo allo specchio e penso che se ho sopportato tutto questo da bambino allora non posso abbattermi».
SULL'ARGENTINA E SU MESSI - «Giocare con Messi è facile. A volte, però, è troppo difficile perchè noi giochiamo a calcio, mentre lui fa un altro sport. Per lui è naturale - sulla Coppa America - Penso di avere il 50% di possibilità di giocare la Coppa America. Devo stare più che bene se voglio partecipare e con tutti i campioni fantastici che ci sono in Argentina bisogna dare il 1000 per 1000 se si vuole vestire questa maglia».