© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live
TORINO - Max Allegri è un perfezionista. E da questa ricerca della perfezione, quanto più possibile, passano le ambizioni della Juventus lanciata verso il quinto scudetto consecutivo. Ma l’allenatore livornese intende evitare di dare qualcosa per scontato soprattutto in questa fase così delicata della stagione. E’ fondamentale, per l’allenatore bianconero, curare ogni dettaglio: è proprio questa la missione in una squadra capace di vincere 20 delle ultime 21 partite, pareggiandone una. Come si può migliorare un meccanismo così vicino alla perfezione? Si può, secondo Allegri. Anzi, si deve, utilizzando gli strumenti a disposizione della Juventus: più cinismo quando le partite si possono chiudere in maniera definitiva e più sicurezza nella gestione del possesso palla. In generale l’allenatore juventino ha mandato un messaggio preciso alla squadra: vietato sprecare i palloni, anche quelli apparentemente banali, perché ormai il margine di errore si è assottigliato talmente tanto da essere pari allo zero.
Vero, il Napoli ha smarrito altri punti per strada, ma tale aspetto non cambia le condizioni e non modifica le carte in tavola: in una volatona serrata alla fine di una stagione logorante, stanchezza ed episodi possono davvero fare la differenza. Dunque Allegri pretende la massima concentrazione e lo spreco di palloni ridotto ai minimi termini. Ecco perché davanti a un colpo di tacco oppure un dribbling esagerato ogni tanto si arrabbia.Allegri teme più che altro il “contagio” del leziosismo, la diffusione della ricerca continua della giocata individuale. E se il numero lo confeziona Pogba allora la percentuale di riuscita è decisamente più alta: il problema semmai è se a ruota provano a imitarlo anche altri. Allora Allegri preferisce la concretezza alla giocata di fino che, in certi casi, rischia di innescare il contropiede avversario oppure rischia di vanificare una buona opportunità da gol.