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TORINO - La Juventus è sempre di più una super potenza mondiale. Il quinto scudetto di fila è solo la conferma di un trend che sta confermando la squadra bianconera in cima a tutte le classifiche, non solo quelle che riguardano il calcio giocato, ma anche e soprattutto quelle relative ai conti, alle finanze, ai fatturati. Ad attestare il ritorno di uno dei club più importanti al mondo nel gotha del calcio internazionale è stata ovviamente Forbes, una delle rivista più prestigiose per quanto riguarda l'economia e la finanza che, in un recente studio relativo alla stagione 2014-2015, ha classificato la squadra di Agnelli al settimo posto mondiale: prima del Tottenham (in lotta con il Leicester per il primato in Premier League), sopra i tedeschi dello Shalke 04 e clamorosamente in testa rispetto al ricchissimo Bayern Monaco, solo decimo.
JUVE, NIENTE PULLMAN SCUDETTO IN ANTICIPO
OTTANTUNO MILIONI - I dieci top club mondiali raggiungono un valore di 1,1 miliardi e solo la Juventus si attesta sugli 81 milioni di dollari (72 milioni di euro), in base all'"Ebitda" (il margine operativo lordo che evidenza il reddito di un'azienda) e ai guadagni derivati dalla compravendita dei calciatori. Si tratta ovviamente di un risultato di tutto rispetto per i bianconeri che negli ultimi anni, grazie a mosse finanziare scaltre e ad investimenti ponderati (basti pensare alla costruzione dello Juventus Stadium) sono riusciti a massimizzare il loro potenziale in una congiuntura economica davvero complessa per l'Italia e per l'economia in generale. Un risultato in controtendenza, peraltro, rispetto alle altre società calcistiche italiane che non riescono a tenere il passo della Juve e a coniugare la positività dei bilanci con il risultato sportivo (da cinque anni in Italia vince quasi solamente la Juve).
LO SCUDETTO SI ASPETTA ALLENANDOSI
LA CLASSIFICA - Irraggiungibile in vetta alla classifica c'è, ovviamente, il Manchester United (190 milioni) ma bisogna considerare che il club inglese ha degli introiti davvero difficili da eguagliare: diritti tv della Premier e merchandising sul mercato asiatico i primi due fattori che impediscono a qualsiasi società di tenere il passo dei "Red Devils". Il Real Madrid, infatti, è staccato di 28 milioni (162), mentre il City, terzo, è ancora più sotto, a 131. Fuori dal podio altre due società inglesi (Arsenal, con 122 milioni e Liverpool con 115) segno inequivocabile che eleva la Premier, la NFL del calcio, ad un livello superiore. Solo sesto il Barcellona, davanti alla Juventus di "soli" 17 milioni.
JUVE, FESTA SCUDETTO A FIRENZE
JUVE REGINA - Insomma la Juve è chiaramente la regina d'Italia, ma con il passare degli anni sta ritornando ad essere anche punto di riferimento in Europa. D'altronde la stagione 2014-2015 è stata davvero dorata per i biaconeri. Certamente sul campo (quasi sfiorato il "triplete"), ma anche per le sue casse: i ricavi hanno sfiorato i 350 milioni e si è registrato inoltre un ritorno all'utile di 2,3 milioni di euro. In totale, prendendo di nuovo come punto di riferimento lo studio di Forbes, la top 10 ha registrato un "Ebitda" di 1,1 miliardi di dollari, una cifra incredibile, seconda solo alla NFL (lo scorso anno il campionato professionistato statunitense di football ha incassato addirittura 1,3 miliardi), ma decisamente superiore al basket della NBA (620 milioni) e al baseball della MLB (489 milioni) e che tiene conto del giro d'affari determinato da diritti tv, merchandising, stadi di proprietà e capacità di rispettare le regole del fair play finanziario. Tutti parametri nei quali la Juve eccelle, scavando quel solco che in Italia si è anche osservato da un punto di vista tecnico, con i bianconeri capaci di 24 vittorie nelle ultime 25 partite di campionato. Dominanti in Serie A, in crescita anche a livello europeo. La Juve è un modello da imitare e se il calcio italiano vuole tornare ai fasti del passato deve seguire il sentiero tracciato da Agnelli, Nedved, Marotta e Paratici.