Serie A, Prandelli sulla Juventus: «E' un'impresa storica»

Il tecnico, ex giocatore bianconero: «Questa è la dimostrazione che quando una società e un gruppo vogliono la stessa cosa si può diventare un corpo unico»

ROMA - "E' un'impresa storica, straordinaria, voluta da un gruppo strada facendo, voluta da una società che sa programmare, che sa scegliere anche a volte andando contro il parere dei propri tifosi. Come deve fare un'azienda forte". L'ha detto Cesare Prandelli, allenatore ed ex giocatore della Juve, intervenendo sulle frequenze di Radio Radio per commentare il successo in campionato del gruppo di Allegri. Tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa, una Coppa Campioni: è questo il palmares di Prandelli in bianconero. "Un grande complimento va ad Allegri - continua l'ex ct dell'Italia - perché a inizio stagione era cambiato tutto ed era difficile: lui ha trasmesso le proprie idee, è stato straordinario quando ha scelto Mandzukic per dare un segnale forte. Buffon altrettanto, ci ha messo la faccia dopo Sassuolo e ha fatto capire che lì si ragiona solo per vincere e non per passare le settimane. Questa è la dimostrazione che quando una società e un gruppo vogliono la stessa cosa si può diventare un corpo unico. Così diventa meno difficile, meno complicato".

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TRA PASSATO E FUTURO - "Io in passato vicino alla Juve? Non vuole dire nulla, è come vincere o non vincere. Juve in un futuro futuro? In certi momenti della mia mia carriera ho fatto scelte ben precise, soprattutto quando ero alla Fiorentina. Era un momento particolare e potevo scegliere diversamente. Forse per un allenatore che arriva in una società che ha vinto poco è più stimolante. Quindi complimenti doppi ad Allegri che ha vinto dopo l'era di Conte".

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SUL NAPOLI - "Il Napoli è stato straordinario fino a poche domenica fa, poi dopo l'Udinese e la squalifica di Higuain qualcosa è cambiato. Alla Juve sono più abituati alle pressioni, anche perché a Torino ci sono meno distrazioni. Nelle altre città le puoi sentire. In ogni caso bisogna riconoscere la superiorità della Juve".

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