Dybala: «La mia Juventus è come il Gladiatore»

Il campioncino argentino: «Il mio gol più bello è quello realizzato al Sassuolo perchè la palla è andata dove volevo che andasse. Le esultanze? Tutte idee di Pogba»
Dybala: «La mia Juventus è come il Gladiatore»

TORINO - E' arrivato a Torino la scorsa estate con addosso il peso di due responsabilità importanti: non far rimpiangere l'idolo Tevez e dimostrare di valere i 40 milioni che la Juventus ha sborsato per strapparlo al Palermo. La prima stagione in bianconero volge al termine e si può affermare senza paura di essere smentiti che Paulo Dybala abbia vinto enrambe le scommesse, sostituendo Tevez nel cuore dei tifosi della Vecchia Signora e contribuendo in maniera determinante all'incredibile rimonta che ha permesso alla Juventus di vincere il quinto scudetto consecutivo: «Se dovessi paragonare la nostra rimonta ad un film? Mi piace molto Il Gladiatore. Come noi, Massimo Decimo Meridio non iniziò bene. Gli ammazzarono la moglie e il figlio. Ma con la sua forza interiore è riuscito a uccidere il Cesare. Era quello che voleva, così come noi volevamo lo scudetto a tutti i costi» , ha affermato l'attaccante argentino a GQ.

RAGAZZO TRANQUILLO - A soli 22 anni Dybala è già un campione affermato, un ragazzo che ha visto la sua vita cambiare molto presto: sono lontani i tempi di Laguna Larga, sua città natale, quattro strade, una farmacia e un campetto dove la Joya ha iniziato a sferrare i primi calci al pallone: «In realtà la mia vita è cambiata prima ancora di arrivare in Italia, quando avevo 15 anni mi sono trasferito a Cordoba, da solo, per giocare nell’Istituto. Cordoba è più grande di Palermo e Torino, quindi alle metropoli ero abituato. Il vero impatto è stata la partenza per l’Italia. Mi sono ritrovato a 11mila chilometri da casa a 17 anni».

Dybala è un ragazzo estremamente tranquillo, che, a differenza di molti suoi coetanei, non ama la vita mondana: «Abito con la mia ragazza, facciamo una vita molto rilassata. Una o due volte alla settimana andiamo al cinema oppure usiamo Netflix. Ho “divorato” Narcos e sto seguendo Prison Break. Più raramente, ma leggo anche. Ultimo libro? Quello di Guardiola».

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I SUOI GOL - Tra tutti i compagni di squadra alla Juventus, Paulo sembra aver legato molto con Paul Pogba. I due si esibiscono spesso in esultanze particolari, tra cui la famosa Dab Dance, diventata marchio di fabbrica del centrocampista francese: «È roba di Paul, io gli sono andato dietro. Lui è sempre molto allegro, balla e canta. Un giorno, scherzando, ci siamo detti: “La prima volta che segneremo entrambi in una partita, esultiamo così”. È successo. E pare che sia piaciuto parecchio».

A proposito di gol, sono già 16 le reti realizzate in stagione: «Il più bello è stato certamente quello realizzato al Sassuolo, perché la palla è andata dove volevo io. Quando riesci a fare esattamente quel che hai in testa, sei contento. Il più bello della carriera? Difficile sceglierne uno. Il primo che mi viene in mente è quello dello scorso anno a Palermo contro il Genoa. È molto simile alla rete con il Sassuolo. Sono andato sul mio piede e ho cercato di piazzarla all’angolino, un gesto tecnico che mi piace tantissimo».

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