TORINO - Poteva essere il martedì nero della storia della Juventus. Era il 15 luglio 2014 e i bianconeri si erano appena ritrovati a Vinovo; la nuova stagione era alle porte e il tifoso juventino, nonostante la canicola estiva, sguazzava allegramente nella goduria dei 102 punti e del terzo scudetto consecutivo; anche la paura più grande, l'addio del condottiero che aveva strappato la Vecchia Signora dalle sabbie mobili della mediocrità era stata scongiurata qualche settimana prima. Certo, le divergenze con la società erano note: Antonio Conte aveva sottolineato l'importanza di rinforzarsi ("non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro", aveva detto); la separazione, però, non c'era stata: uno stringato tweet della Juve annunciava: "Stagione 2014/2015: allenatore Antonio Conte".
Stagione 2014/15: allenatore Antonio Conte.
— JuventusFC (@juventusfc) 19 maggio 2014
ADDIO CONTE - E poi all'improvviso...il caos. Il presidente della rinascita bianconera, Andrea Agnelli, con una lettera spezza i cuori di milioni di tifosi della Juventus: «Sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente. Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa Società...Grazie di tutto Antonio. Fino alla fine...». Panico generale, lutto insopportabile, un popolo di figli bianconeri abbandonati al proprio destino, orfani della guida sulla quale si poggiavano speranze e ambizioni di grandezza. Quello che all'inizio sembrava un pesce d'aprile decisamente ritardato e di dubbio gusto, con le ore, senza una smentita, era diventato angosciante realtà.
NO, ALLEGRI NO - Ma, si sa, quando le cose iniziano a precipitare è difficile arginarle. 16 luglio 2014, ore 9,45, accordo raggiunto tra Juventus e Allegri. "E' uno scherzo?": è questa la domanda dell'incredulo tifoso bianconero. Ma come, Allegri? Quello del Milan? Quello delle polemiche post gol di Muntari? Si, proprio lui, non è uno scherzo. Tutti a Vinovo, tutti a protestare. Sul web l'orgoglio ferito del tifoso juventino trova lo sfogo più immediato: #noallegri è l'hashtag che veicola la rabbia, e poi via via i vari "non vinceremo più nulla", "ci aspetta una stagione di delusoni" e chi più ne ha più ne metta.
Dirigenti ridicoli ed incompetenti con allegri saremo perdenti #allegrino #addioconte
— DavideDallaPozza (@davideh2) 16 luglio 2014
#addioconte #noallegri
— © Andreank #5 (@Andreank91) 16 luglio 2014
Riassumiamo la giornata peggiore degli ultimi 5 anni per noi tifosi. @andagn ti prego, fuori l'orgoglio
FIUUU - Quanto poi accaduto è storia recente: la prima stagione di Allegri porta in dote alla Juventus il quarto scudetto di fila, la decima Coppa Italia e una finale di Champions League che mancava da 13 anni. Al tifoso non resta che smentire sè stesso e via con: "Allegri è un grande allenatore", "la Juve di Allegri gioca meglio di quella di Conte". Allegri all'improvviso diventa simpatico e pure social: l'hashtag #fiuuu postato dal tecnico subito dopo la vittoria per 3-2 sull'Olimpiacos, diventa trend topic di Twitter in Italia. Tutti gli juventini pazzi per il tecnico toscano.
L'abbiamo vinta tutti assieme, soffrendo come gruppo con i nostri fans. Ora dipende tutto da noi, possiamo puntare al primo posto. #fiuuu
— Massimiliano Allegri (@OfficialAllegri) 4 novembre 2014
DI NUOVO ESTATE - E' di nuovo estate, son di nuovo dolori: via in una sola volta Vidal, Pirlo e Tevez. Ma occore ripartire, non ci si può fermare; e poi ci sono i nuovi: Dybala, Mandzukic, Khedira, Cuadrado, Alex Sandro. La stagione 2015/16 inizia fra molti dubbi, subito confermati: pronti via Juventus-Udinese 0-1. La Juve non è più la stessa 12 punti in 10 partite: qualcosa si è inceppato. "Allegri viveva di rendita sul lavoro di Conte", "Dybala è troppo giovane", "Khedira è rotto", "Mandzukic è scarso", etc etc...le vedove di Conte rialzano la testa. Ricominciano i rigurgiti nostalgici.
LA SVOLTA - 31 ottobre 2015, la Juventus, dopo l'ennesima sconfitta, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, sembra ormai allo sbando: "Se Allegri perde il derby lo cacciano", si sente dire. Dopo la partita i 'vecchi' alzano la voce negli spogliatoi: "Qui figuraccie non siamo abituati a farne, quindi tutti uniti e testa alta, sabato c'è il Toro, rialziamo la testa». Minuto '94 del derby, Cuadrado segna il gol vittoria: la musica cambia, la Juve è tornata, la Juve non perde più, 26 vittorie ed un pareggio. Allegri, quello che bisognava cacciare, si trasforma nell'incredibile Hulk, grida, getta il cappotto al vento, si arrabbia. La Juve lo segue.
IDOLO DEI TIFOSI - Lunedì, 25 Aprile 2016, la Juventus è nuovamente campione d'Italia dopo una rimonta unica nel suo genere. Numeri incredibili che hanno portato i bianconeri a recuperare dal 12esimo posto in classifica e a vincere lo scudetto con tre giornate di anticipo; e c'è ancora una finale di Coppa Italia da giocare. Ora il tifoso juventino, lo stesso che gridava alla scandalo quel famoso 15 luglio, si tiene stretto il suo allenatore. Domenica 1 maggio dalla curva della Juventus parte il corco: «Max Allegri salta con noi... », l'amore è stato sugellato. Mani spellate dagli applausi cori intonati a squarciagola. Tutti aspettano soltanto il rinnovo del tecnico toscano.
IL RINNOVO - Oggi, 6 maggio 2016, Allegri ha firmato il rinnovo, sarà l'allenatore della Juventus fino al 2018: 5 milioni di euro a stagione, il tecnico più pagato della Serie A. Il popolo juventino non aspettava altro. Il calcio è così e Allegri lo sa, ma l'orgoglio non può essere represso, va manifestato: «Dico sempre che si si cresce solo attraverso le difficoltà: riguardo il nostro percorso, sono ancora più orgoglioso!», firmato Max Allegri, quello che nessuno voleva, quello che oggi nessuno vuole perdere.
UFFICIALE: @OfficialAllegri ha rinnovato! Piú tardi intervista esclusiva con il mister e Marotta #Allegri2018 https://t.co/XdesrV4Nwk
— JuventusFC (@juventusfc) 6 maggio 2016
Ancora insieme, per costruire giorno dopo giorno nuovi successi! https://t.co/url0kZPaMg
— Massimiliano Allegri (@OfficialAllegri) 6 maggio 2016