TORINO - Massimiliano Allegri ha appena rinnovato il contratto fino al 2018, ma con l'immaginazione riesce ad andare anche oltre: «Come mi immagino i prossimi due anni con la Juventus? Faccio un passo per volta, ma intanto spero di rimanere qui altri 10 o 20 anni. Anzi, 20 sono troppi perché vorrei smettere prima di rincoglionirmi... (risata)». Il “Conte Max” da un lato cerca di tenere alta l'attenzione sul finale di stagione (soprattutto sulla finale di Coppa Italia), ma dall'altro
SUL MERCATO - «La società ha sempre costruito squadre competitive. Non temo rivoluzioni, perché la basa è ottima e la rosa ha futuro. Migliorare questa squadra non è semplice, perché sono tante squadre a fare mercato. Ci vuole tempo e pazienza per portare a casa quei 2/3 giocatori che serviranno. Non ne servono una decina, dovremo costruire una rosa di 23 elementi, di cui tre portieri e uno, Marchisio, che resterà fuori fino a novembre. Allo zoccolo duro, che ovviamente non è eterno, aggiungeremo altri giovani di qualità».
SUL FUTURO DI POGBA E MORATA - «Non ho parlato con loro di queste cose. La Juventus in questo momento è sui livelli di Barcellona, Real Madrid, Atletico e Bayern e non vedo perché i giocatori dovrebbero voler andare via. Morata non so ancora dove finirà, posso solo dire che è un giocatore di livello assoluto, deve solo trovare un suo equilibrio mentale: è ancora alterno».
SU CAMPIONATO E COPPA ITALIA - «Bisogna pensare a finere il campionato nel migliore dei modi soprattutto per provare a vincere la Coppa Italia. Troveremo un Milan molto arrabbiato. I miei giocatori hanno 3 obiettivi: finire bene il campionato e la Coppa Italia e farsi trovare pronti per l'Europeo. Chiellini lavora col gruppo da due giorni e potrebbe venire a Verona. A parte gli squalificati, resterà a casa anche Buffon: Neto deve giocare per prepararsi alla finale di Coppa Italia. L'infortunio di Khedira è stato un fulmine a ciel sereno, speriamo di averlo per la finale, altrimenti verrà sostituito da altri, le soluzioni non mancano».
SU BERLUSCONI - «Sono rimasto legato al presidente, ma non ho visto il suo ultimo video. So soltanto che il Milan giocherà una grandissima finale di Coppa Italia».
SU LUI E CONTE - «Io non potrò mai essere Conte e Conte non potrà mai essere me, come io non potrò mai essere Spalletti e lui me. Antonio ha fatto tre anni straordinari, ma penso sia riduttivo etichettare i successi a una singola persona, perché alla base di tutto c'è sempre la società: la Juventus è quello che conta e ci sarà sempre a prescindere dagli allenatori e dai giocatori. La Juve ha vinto con Allegri e con Conte e prima con Lippi, Trapattoni...».
SODDISFAZIONI - «Oltre alle vittorie, mi riempie di soddisfazione vedere gli Sturaro e i Dybala crescere tecnicamente».
COMPLIMENTI A TONI - «Non posso che farei complimenti a Luca per la carriera straordinaria, ma spero che non segni perché teniamo ai nostri numeri della difesa. Faccio i complimenti anche a Di Natale, oltre che al Cagliari che è tornato in A. Mi piacerebbe farli anche a Livorno, Pescara e Sassuolo alla fine».