Juventus, Alex Sandro e Rugani: «Prendiamoci la Coppa Italia»

I due bianconeri concentrati sulla sfida contro il Milan
Juventus, Alex Sandro e Rugani: «Prendiamoci la Coppa Italia»© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - Alex Sandro e Daniele Rugani sono concentrati sull'ultimo impegno stagionale della Juve, la finale di Coppa Italia. Il terzino ai microfoni di Sky Sport ha detto: «Abbiamo festeggiato abbastanza, adesso siamo totalmente concentrati sulla finale di Coppa Italia, siamo focalizzati e pensiamo solamente a questa partita. Sono felice della fiducia dell’allenatore, in questi mesi sono cresciuto grazie all’aiuto suo e di tutti i miei compagni, ma ho ancora molti margini di crescita, fisicamente, tatticamente e offensivamente. Mi sento cresciuto, ho lavorato molto ed essere in una squadra come la Juventus è stato fondamentale: tutti i miei compagni sono fortissimi, ed è una cosa che mi aspettavo venendo a giocare qui. Mi sorprendono tutti, ogni giorno. Posso giocare dovunque mi chieda il Mister, che sia sulla fascia sinistra, quella destra o anche al centro». Infine una curiosità: «Sebbene abbia poco tempo sto imparando l’italiano, e devo dire che ho maestri bravissimi, come Neto, Rubinho ed Hernanes».

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RUGANI - Anche per l'italiano il pensiero ora è solamente alla finale di Coppa: «Sarà una partita secca – spiega – E quindi la dovremo affrontare con concentrazione e determinazione. Dovremo essere tosti ma allo stesso tempo ordinati, ci servirà pazienza: la partita si deciderà probabilmente nei piccoli dettagli, quindi non dovremo aver fretta di “spaccare” la sfida”. Se devo pensare alla svolta, individuo senz’altro la sconfitta di Sassuolo. In quella occasione abbiamo gettato le basi per la vittoria, tutti insieme: i veterani dando la scossa, e anche noi giovani reagendo al momento». Ripensando al suo primo anno in bianconero: «Devo ringraziare Mister Allegri – racconta Daniele – Mi è stato molto vicino, mi ha suggerito di avere pazienza e di continuare a lavorare, oltre che di scendere in campo senza troppi pensieri. Ma devo dire che mi hanno aiutato tantissimo anche i compagni, chi con le parole, chi con gli atteggiamenti, chi con gli esempi. Ho guardato e tuttora guardo maggiormente ai miei compagni di reparto, da loro ovviamente cerco di apprendere il più possibile».

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