Juventus, Dybala a Dani Alves: «Fammi segnare come Messi!»

«Al Barcellona lo vedevo duettare alla grande con la Pulce. Spero che aiuti anche me a realizzare più gol. Pogba rimane con noi»
Juventus, Dybala a Dani Alves: «Fammi segnare come Messi!»© LaPresse

ATTARD (MALTA) - La rincorsa Champions di Paulo Dybala è partita da Malta. Non un turno preliminare, non un'amichevole: una missione benefica. Andrea Agnelli qualche tempo fa lo ha indicato come «supereroe più amato dai ragazzini» e così Paulo, che d'oro non è solo nei piedi ma anche nei comportamenti e negli atteggiamenti, ha accettato di far vivere qualche giorno speciale ai bimbi maltesi e a tutta Malta, dove il tifo per la Juventus è caldisssimo. L'argentino si è presentato con un fisico tiratissimo, in perfetta forma per l'inizio del ritiro del 5-6 luglio a Vinovo. Sempre sorridente e anche un pizzico emozionato dalla passione e dall'affetto dell'intera isola. Tra una visita e l'altra agli orfanotrofi, l'attaccante bianconero è stato ricevuto al palazzo presidenziale di San Anton, costruito dai cavalieri di Malta nel 1500, attualmente residenza ufficiale del capo di stato Marie Louise Coleiro Preca. Paulo, accolto dalla presidentessa nella sala della pittura assieme al manager Pierpaolo Triulzi e al fratello Gustavo, si è seduto nelle poltroncine dove in passato sono stati protagonisti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e anche Papa Wojtyla. «Paulo - ha detto la presidentessa - è un modello per tutti i nostri bambini maltesi, molti dei quali juventini, e grazie alla sua presenza qua sarà possibile aiutare diverse associazioni benefiche del posto».[...]

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Pensa che possa essere l'anno giusto per alzare la Champions?

«Siamo ai livelli di Real Madrid, Barcellona e Bayern. Due anni fa la Juventus ha giocato la finale contro il Barcellona e per poco non la vinceva. L'anno scorso siamo stati eliminati agli ottavi dal Bayern a pochi secondi dalla fine. E' mancata solo un po' di fortuna».

Lei ora è considerato un big, non più un ragazzo di talento. La prossima stagione dovrà fare i conti con maggiori aspettative: preoccupato?

«No, perché quando scendo in campo sono sempre sereno. Più responsabilità ci sono e più mi carico. E così anche per Pogba e lo ha dimostrato con un finale di stagione pazzesco».

Lei come gestisce la pressione?

«Quando sono arrivato alla Juventus mi sono avvicinato ancora di più alla mia famiglia e la Juve è una società molto importante che ti aiuta a restare sereno e pensare soltanto ad allenarti».

Ha sentito Allegri durante le vacanze?

«No, ma mi hanno detto che lo incontrerò al mare nei prossimi giorni... (risata). Come sempre sono stato in Argentina, nel mio Paese. Ho passato tanto tempo anche con Vazquez, davvero un amico».

Intanto lunedì Dani Alves svolgerà le visite mediche con la Juve: a Barcellona dicono che il più dispiaciuto sia Messi...

«E' ufficiale? Dani Alves l'ho seguito tanto perché guardavo sempre il Barcellona: spesso Messi si spostava a destra e duettava con lui. Leo con Dani, che è molto tecnico, aveva un'intesa eccellente».

Come immagina il brasiliano nei vostri automatismi di gioco?

«Sono certo che ci darà una bella mano in fase difensiva e soprattutto in quella offensiva. Spero che mi aiuti a realizzare molte reti pure a me».

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POGBA RIMANE CON NOI - Pogba pensa di ritrovarlo alla Juventus dopo l’Europeo?

«Pogba resta sicuro. Ci siamo sentiti e, anche se non abbiamo parlato di calcio, sono convinto che rimarrà con noi».

Morata, invece, è stato riscattato dal Real Madrid, che ha esercitato il diritto di recompra. Quanto pesa l’addio dello spagnolo?

«Alvaro è una perdita importante per quello che ha fatto alla Juve e per il rapporto che io ho con lui: è un amico e non dimentico quanto mi abbia aiutato all’inizio per inserirmi».

Erediterà il numero 9 o si augura che Morata torni ad indossare quella maglia?

«Io il 9 non lo prendo, tengo il 21. Però...».

Però?

«A livello personale sarei felice se Alvaro tornasse. Ma nel caso sarà una decisione sua e del club».

Mascherano sarebbe la ciliegina del mercato: quanto le piacerebbe giocare con il suo connazionale?

«Sono già stato suo compagno nell’Argentina. A me piace giocare con tutti i più forti».

In Spagna è sempre più gettonato anche lei: i media catalani la vedono come erede di Messi al Barcellona.

«Alla Juventus sono arrivato da un anno e non ho mai pensato di andarmene. In bianconero ho vissuto una splendida stagione vincendo Supercoppa, scudetto, Coppa Italia e segnando tanti gol. La gente mi ama, io alla Juventus sto bene e non penso ad altro».

Pjanic ha già sfilato con la maglia bianconera addosso: è un mercato da Champions con l’ ex romanista e Dani Alves?

«Sì. L’arrivo di Pjanic mi ha stupito, ma solo perché avevo staccato dal calcio e da un giorno all’altro l’ho visto che firmava per la Juve. Non mi sorprende, invece, che sia passato dalla Roma alla Juve: tanti giocatori vogliono venire da noi».

Il centrocampista bosniaco è uno specialista delle punizioni: più contento o in ansia per la maggiore concorrenza?

«Quando ho saputo del suo arrivo, anche io ho pensato immediatamente ai calci piazzati. E c’è anche Pogba che tira bene... Penso che da Pjanic potremo imparare molto io e Paul».

Le soluzioni da fermo aumentano...

«Da destra, siccome sono mancino, toccherà sempre a me. Al massimo potranno “litigare” Paul e Pjanic per quelle da sinistra... (risata)».

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