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TORINO - L’Inter maledirà il Siviglia e la Champions League. Comunque vada a finire domenica nella sfide delle 18, i nerazzurri ritroveranno a San Siro una Juventus arrabbiatissima. La sfortuna, lo zero a zero, le critiche, il clima tiepidino: mercoledì la squadra e Allegri si aspettavano un altro tipo di serata e l’essere costretti ad accartocciare i loro programmi ha reso l’attesa per la prossima sfida ancora più carica. La Juventus vuole prendersi la sua rivincita contro il destino, contro le critiche eccessive, contro i tifosi un po’ troppo snob e soprattutto dimostrare di essere ancora la più forte di tutte. Non è retorica, chiunque abbia seguito i bianconeri negli ultimi anni si è reso conto di come i contraccolpi emotivi di questo gruppo siano spesso violente e che le reazioni da “belva ferita” possano travolgere avversari e qualunque cosa si frapponga fra la squadra e la vittoria.
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PAROLE DURE - Massimiliano Allegri ha sbottato nella conferenza stampa successiva alla partita contro il Siviglia e se l’è presa con la troppa euforia e l’eccessivo ottimismo intorno alle possibilità della Juventus in Champions League. Dentro gli spogliatoi l’umore non era differente e anche con la squadra Allegri non deve aver usato la modalità peluche. D’altra parte, non è che i suoi uomini, e in particolare i senatori e i leader della rosa, avessero l’umore profumato di mughetto e le parole di Bonucci dodici ore dopo la partita sono piuttosto indicative sullo stato d’anima del gruppo di Allegri.
CARICA PIÙ CARICA - Con questo spirito la Juventus sta preparando la partita di Milano, già di per sé carica di motivazioni storiche e tradizionali e attesa dai tifosi a prescindere dal fatto che non sia più da tempo uno scontro diretto per la conquista di un qualche titolo. Arrivare a San Siro e conquistare la quarta vittoria in campionato, ma soprattutto riaffermare la proprio forza è l’obiettivo di Allegri e i suoi uomini.
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