Inter-Juventus la giocheranno così: aiutare Banega, liberare Pjanic

L'analisi tattica del derby d'Italia. Le due squadra ai raggi x: i meccanismi di gioco, i giocatori chiave
Inter-Juventus la giocheranno così: aiutare Banega, liberare Pjanic© Marco Canoniero

MILANO - Difficilissimo decifrare l’Inter di Frank De Boer, una squadra ancora in fase di transizione, piena di ambizioni e di contraddizioni. Il tecnico olandese all’esordio contro il Chievo sorprese tutti (in negativo) assemblando un’improvvida difesa a 3 composta da D’Ambrosio, Ranocchia e Miranda. La sconfitta secca e meritata indusse subito De Boer ad abbandonare il 3-5- 2 per tornare su territori a lui più familiari. Ecco così contro il Palermo l’Inter schierata col canonico 4-3-3. La squadra dominò, almeno in termini di palle gol create (11) ma non capitalizzò. L’ultimo Palermo barricadero di Ballardini (poi esonerato) andò addirittura in vantaggio con Rispoli. Salvò la baracca Icardi nel finale. Si arriva così a Pescara cambiando ancora e, finalmente, vincendo. [...] 

IL MODULO ANTI-JUVE - Il 4-2-3-1 dovrebbe quindi essere confermato. Il punto debole di quest’assetto è la collocazione tattica di Joao Mario (in mediana a fianco di Medel) e Banega (trequartista dietro a Icardi). Penso sarebbe meglio invertirne la posizione ed i compiti. Le palle perse da Banega in costruzione non sono frutto di errori individuali ma di mancanza di opzioni di passaggio. Il centrocampista argentino è il giocatore più “intelligente” e geometrico dell’Inter ha solo bisogno di trovare interlocutori con cui dialogare. Di contro Joao Mario non ha grande visione di gioco ma buon dribbling e ottimo cambio di passo, sarebbe più utile nel terzo offensivo che là nel mezzo. La Juve dovrà comunque prendere l’avversario con grande attenzione.[...]

ICARDI-HIGUAIN-DYBALA: UN ATTACCO DA 300 MILIONI 

LA COSTRUZIONE DA DIETRO - La Juve rispetto alla gara col Siviglia cercherà di migliorare il suo possesso palla. Hernanes potrebbe essere un’alternativa a Lemina per aumentare il fraseggio da dietro. L’ex interista ha entrambi i piedi, gioco corto e lancio lungo. Ma Allegri è allenatore pragmatico e vede anche il rovescio della medaglia. Con un mediano centrale dedito alle coperture preventive ha subito solo 2 palle gol a partita e la miseria di 2 reti (addirittura completamente impermeabile col Siviglia). Potrebbe quindi pensare ancora una volta a gestire la partita sui 90’ confidando sugli errori, quasi congeniti, dell’avversario, e sulle qualità dei suoi attaccanti. Se la Juve dovesse andare a cercare il gol nella ripresa potrà sempre giocare la carta Mandzukic, ignorato nelle ultime due gara ma forte della fiducia di Allegri.

LA POSIZIONE DI DYBALA - Un altro rebus da sciogliere è quello legato alla posizione di Dybala e Pjanic. Probabile vederli a ridosso dei due mediani dell’Inter pronti poi ad attaccarli alle spalle o a buttarsi in area di rigore per intercettare i cross, che la Juve spera copiosi, soprattutto dalle mattonelle di Alex Sandro, incisivo anche nei 20’ finali di Champions. Per l’argentino sarà ragionevolmente semplice riuscire a muoversi più vicino all’area di rigore per ritrovare la via del gol e non solo dedicarsi agli assist per Higuain. 

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IL REBUS PJANIC - Più complessa la collocazione tattica del bosniaco. Provato a lungo nel pre-campionato come vice Marchisio non sembra, per quel ruolo, avere né attitudini difensive né essenzialità nel fraseggio. Allora è stato dirottato a sinistra come erede di Pogba senza averne la fisicità né per coprire tutto il campo in verticale né per aiutare la squadra sulle palle alte. Alla fine Allegri col Sassuolo lo ha avanzato ulteriormente a fare il trequartista. Qui ha dato il meglio di sé producendo 3 assist e altrettanti tiri (tra cui un gol). Ma questa posizione snatura il 3-5-2 di base convertendolo di fatto in un 3-4-2-1. Un diradamento del centrocampo che già con gli emiliani è stato pagato in termini di tiri (7) e palle gol (3) concesse all’avversario. Servirà un sacrificio di tutti nella fase di non possesso, anche di sua maestà Higuain.

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