Juve, torna a cattiva. E a correre

Contro il Cagliari (e con Higuain) per resettare il ko di Milano. La qualità dei singoli non basta: “umiltà” è la parola d’ordine
Juve, torna a cattiva. E a correre© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - Beh, se Inter-Juventus di domenica scorsa rappresentava già un primo snodo scudetto (Massimiliano Allegri dixit), Juventus-Cagliari lo sarà ancora di più. Un bivio di quelli che possono indirizzare la stagione in un senso piuttosto che in un altro, dando cioè una determinata chiave di lettura alla recente partita contro i nerazzurri così come a tutte quelle che seguiranno. Da una parte, in caso di nuova prestazione poco convincente (dopo la sconfitta di San Siro e dopo il pareggio allo Stadium con il Siviglia in Champions League), si profila un periodo di polemiche, dubbi, incertezze: con tutta una serie di convinzioni e livelli di autostima da ritarare. Dall’altra - in caso di prestazione positiva, di risultato pieno - si profila una vera e propria “operazione reset”, con l’1-2 milanese derubricato a semplice incidente di percorso. Ergo, si profila l’azzeramento di titubanze e vacillamenti vari. Al quale reset può verosimilmente (e auspicabilmente) seguire un filotto di vittorie che può riportare alla mente la strepitosa cavalcata della scorsa stagione. Allorché Gigi Buffon e compagni - scottati dall’avvio disastroso dalla sconfitta a Reggio Emilia contro il Sassuolo - decisero che era finalmente giuntal’ora di rimboccarsi le maniche e mettersi a fare sul serio, diventare spietati.

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Testa e voglia Ecco, forse è proprio questo il nocciolo del discorso: diventare/tornare spietati. Ché evidentemente sulla qualità dell’organico bianconero (il quale sarà pure orfano di Pogba e Morata, tuttavia ha guadagnato Pjanic, Higuain, Dani Alves giusto per fare alcuni nomi) non si discute. Così come non è in discussione il fatto che Massimiliano Allegri sia uno dei migliori tecnici in circolazione a livello europeo. Ciò che ancora non s’è capito, semmai, è se i campioni d’Italia in carica abbiano testa e voglia... per rimetterci quella grinta, quella cattiveria, quello spirito di sacrificio che hanno caratterizzato l’ultimo quinquennio.

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