Juventus, Dani Alves inventa la vittoria sul Palermo: 1-0

Un tiro da fuori del brasiliano risolve una partita in cui il Palermo chiude ogni spazio, asserragliandosi in difesa. Il doppio centravanti non convince, ma in compenso la Juventus non corre rischi in difesa
Juventus, Dani Alves inventa la vittoria sul Palermo: 1-0© MARICCHIOLO GABRIELE/PEGASONEWSPORT

PALERMO - Al di là di ogni ragionamento tattico, la possibilità di vincere le partite più difficili è sempre direttamente proporzionale alla lunghezza della lista dei giocatori in grado di decidere tutto con una fiammata improvvisa. E la Juventus ormai ce l’ha lunghissima, quella lista. Questa sera è stato Dani Alves, l’uomo il cui palmares non occupa tre schermate di wikipedia e che con un tiro violento e malizioso ha sbloccato lo 0-0 che il Palermo stava blindando in modo caparbio. Non è una bella Juventus, ma questa è una vittoria importante e, passo dopo passo, Allegri troverà il modo migliore per impastare i suoi campioni. Se continua a farlo portando a casa tre punti a partita, i mugugni di chi non è entusiasta del gioco saranno un sottofondo ben sopportabile per lui.


IL TRAFFICO - «Il problema di Palermo è il traffico», uno dei passaggi più esilaranti di Johnny Stecchino fa ridere un po’ meno la Juventus nella serata del Barbera, perché Allegri si ritrova imbottigliato nello spaventoso ingorgo difensivo organizzato in modo scaltro da De Zerbi. Il Palermo si sigilla dietro una linea di cinque difensori a cui si aggiungono spesso Jajalo e Gazzi (che si occupa in modo particolare di Pjanic) lasciando pochissimi spazi. Bastano quelli per rendere pericolosi almeno un paio di palloni serviti a Higuain, ma la Juventus si impantana troppo spesso sulla trequarti rosanero, le ruote di Khedira e Pjanic che slittano, Dani Alves troppo gigione, Alex Sandro stranamente ignorato, con la manovra che si sbilancia tutta a destra. La Juventus ha tre occasioni limpide, due con Higuain e una con Lemina, ma non riesce a buttarla dentro. In compenso non rischia quasi niente in difesa: il Palermo si affaccia con ripartenze ficcanti, ma poco incisive. Sembra di rivedere Juventus-Siviglia, stesso tipo di gara gommosa che pare impossibile spaccare.

IL 4-3-3 - Nel frattempo si fa male Rugani e Allegri lo sostituisce con Cuadrado, passando dal 3-5-2 a un teorico 4-3-3, che in realtà è un 4-4-2 visto che nessuno dei due centravanti si allarga a sinistra, dove scende Pjanic, poi sostituito da Asamoah. E proprio il doppio centravanti rende la vita più facile alla trincea palermitana che trova punti di riferimento più prevedibili in Higuain e Mandzukic, nonostante la buona volontà e l’abnegazione di entrambi (il croato nel finale si mangia due gol e ne segna uno annullato per offside). Alla Juventus, tuttavia, manca soprattutto qualche idea dal centrocampo dove Khedira non brilla e Pjanic si accende a sprazzi. Brilla Lemina, in posizione centrale, ma non basta per mettere in moto la manovra sulla trequarti. Insomma, la mancanza di Dybala un po’ si sente, anche perché Dani Alves attrae il gioco dalla sua parte, riducendo ingiustamente l’apporto di Alex Sandro, in questo periodo uno dei più in forma, ma ieri un po’ ai margini.


IL GOL - In questi casi è quasi sempre l’intuizione del singolo a spezzare gli equilibri. Il tiro di Dani Alves all’inizio del secondo tempo fa parte di questa categoria a pieno titolo e se la deviazione sciagurata di Goldaniga contribuisce a ingannare Posavec, il gesto tecnico dell’ex Barça resta quel tipo di giocata che distingue un fuoriclasse da un giocatore normale e fa la differenza fra una squadra che può disporne in abbondanza e una che può solo cercare di arginarli. Non sempre i campioni servono a dare spettacolo e a vincere tre o quattro a zero, a volte averli significa vincere una partita che altri non avrebbero vinto, riuscendo a contrapporre la stessa solidità difensiva (se il Palermo si è chiuso bene, la Juventus non ha praticamente corso rischi), contando su un colpo di genio in più.

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