Dybala eroe atteso. Riprendersi la Juve è roba da Champions

Segnare il primo gol e imporsi a livello internazionale. Contro la Dinamo l’argentino cerca la svolta stagionale
Dybala eroe atteso. Riprendersi la Juve è roba da Champions© MARICCHIOLO GABRIELE/PEGASONEWSPORT

TORINO - «A livello personale lo scorso anno avevo iniziato meglio. Forse mi manca un po’ di fiducia, ma anche se non riesco a fare gol cerco di dare il mio contributo in altro modo, correndo di più per i miei compagni o recuperando qualche pallone anche in fase difensiva». Basta una frase a Paulo Dybala per farsi un selfie e fotografare nitidamente il suo momento, senza isterismi e senza l’ipocrisia del bomber che dissimula facendo finta di niente. Il gol gli manca da morire, anche perché lo scorso anno ne aveva già segnati tre dei ventitré totali. E non è neppure troppo soddisfatto di qualche prestazione. Ma è determinato a ribaltare la situazione e la partita di Zagabria si presenta come lo spiazzo migliore dove invertire la marcia della sua stagione: il luccicante palcoscenico della Champions League e la necessità di vincere che accompagnerà la trasferta della Juventus sono uno stimolo che punge l’orgoglio e la voglia del giovane argentino, che potrebbe giocare con Mario Mandzukic, leggermente favorito su Gonzalo Higuain nel completare la coppia d’attacco di martedì.

ASAMOAH E RUGANI FUORI 45 GIORNI

La balla Higuain Per Dybala è la stessa cosa. La storia che “soffrirebbe” la presenza di Higuain è una fesseria, perché se è vero che deve prendere le misure con il nuovo compagno che è profondamente diverso dal croato o da Morata con i quali aveva preso dimestichezza la scorsa stagione, non corrisponde a verità il fatto che i due non sono compatibili o che Higuain possa tarpare le ali al giovane connazionale. Tra i due, oltretutto c’è una grande amicizia anche fuori dal campo e lo stesso Dybala, con i suoi messaggini spediti oltreoceano durante la calda estate del Pipita, ha contribuito a portarlo in bianconero. E’ solo questione di abitidini tattiche da cambiare e di movimenti da sincronizzare, in una parola è solo questione di tempo. L’anno scorso, in fondo, la situazione era identica: Dybala doveva ritrovare distanze e meccanismi, perché a Palermo giocava praticamente da unica punta con Vasquez dietro di lui e alla Juventus doveva invece imparare la convivenza con un compagno di reparto. Allegri ne dosò l’utilizzo nella primissima parte della stagione, cercando di favorirne l’ambientamento tattico e poi il ragazzo spiccò definitivamente il volo. Quest’anno è certamente più semplice, perché non deve portarsi sulle spalle il fardello dell’inserimento in una grande squadra.

FOTO: DYBALA SORRIDE IN PANCHINA

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video