Juve, Dybala non si accontenta: altro che Dinamo

Il gol in Champions frutto di maturità, vicinanza dei familiari, fiducia di Allegri e...
Juve, Dybala non si accontenta: altro che Dinamo© LaPresse

TORINO - La differenza tra un potenziale fenomeno (con la testa, anche, da potenziale fenomeno) e un buon giocatore sta tutta qua. Nel fatto, cioè, che Paulo Dybala non ha vissuto il gol di martedì sera a Zagabria come una vera e propria liberazione, semmai come un punto di partenza. Già perché, chi lo conosce lo sa, l’argentino non è tipo da dare troppo peso a una rete del 3-0 segnata - con tutto il rispetto, per carità - alla Dinamo Zagabria. E infatti sin dall’immediato dopo partita, pur ammettendo in tv la rabbia che di volta in volta provava con l’incedere delle partite vissute sia pure da trascinatore ma ai margini del tabellino alla voce marcatori, alzava l’asticella e intimamente puntava il mirino su gol più importanti, su gol decisivi, da provare a mettere a segno quanto prima e - possibilmente - con i ritmi della seconda metà della scorsa stagione. Nel mirino, insomma, metteva l’Empoli, poi il Perù e il Paraguay, l’Udinese... Questione di carattere, appunto: non vivere l’attesa del gol come un’ossessione (e lo dimostra anche la generosità con cui Dybala s’è sempre messo al servizio dei compagni) e non vivere il gol finalmente arrivato come una liberazione. Ciò non toglie, comunque, che in queste prime settimane della stagione abbia “rosicato”, da un lato, e al contempo dato, dall’altro, dimostrazione di maturità nell’affrontare l’astinenza da gol. 

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