Preparazione fisica: l’apice Juve da marzo

La recente storia delle Champions insegna: il Real lo scorso anno, il Barcellona quello prima... Chi stenta all’inizio, alla fine la spunta
Preparazione fisica: l’apice Juve da marzo© LaPresse

TORINO - Tra i dati emersi in maniera netta durante la partita di mercoledì sera contro il Lione, indubbiamente, c’è il calo fisico dimostrato dalla Juventus nel finale di partita. E non è un caso che nella conferenza del post-match lo stesso Massimiliano Allegri abbia più o meno indirettamente ammesso la cosa, con quel “le battaglie le fai se puoi vincerle, non se puoi perderle”, significando di fatto che non aveva senso andare a cercare il gol del 2-1, ma era più saggio abbassare i ritmi e contenere gli avversari. Trascinandosi stancamente e faticosamente al traguardo.

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Per necessità
Sono due gli aspetti che hanno inciso in maniera netta, sotto questo punto di vista. Innanzitutto il precampionato “atipico” che i bianconeri hanno dovuto svolgere dal punto di vista della preparazione fisica. Nuovi acquisti che arrivavano a scaglioni e dovevano prendere confidenza con i nuovi metodi di lavoro bianconeri, reduci dagli Europei che si sono uniti al gruppo in ritardo e hanno saltato in toto la tournée in Oceania e Asia... Questo aspetto - unito agli stringenti ritmi ed estenuanti tour de force di inizio stagione - ha inciso in maniera massiccia. Basti pensare che alcuni giocatori hanno dovuto svolgere periodi di richiami atletici durante il campionato, saltando appositamente gare ufficiali (Bonucci, Dani Alves...).

Per scelta
Il secondo aspetto, più volontario e meno contingente, è invece legato ad una vera e propria scelta assunta dallo staff tecnico bianconero, di concerto con quello atletico: la scelta, cioè, di tarare la preparazione in modo da fare sì che l’apice venga raggiunto nella seconda metà della stagione. Una partenza diesel, insomma, propedeutica ad uno sprint finale: allorché campionato e - soprattutto - Champions League entrerano nelle fasi calde, da dentro o fuori definitivo. La recente storia della Champions, del resto, lo insegna: il Real che ha trionfato l’anno scoorso, il Barcellona che si è imposto a Berlino l’anno prima contro la Juventus... Tutti club che nella prima parte della stagione hanno stentato e fatto incetta di critiche, ma poi...

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