Pirlo: «Juve? Entrambi avevamo lo stesso obiettivo, vincere»

Il regista del New York City FC: «I bianconeri avevano bisogno di rifarsi il look per tornare a ruggire dopo gli anni di Calciopoli. L'Inter? E' stato un sogno. Baggio il mio idolo»
Pirlo: «Juve? Entrambi avevamo lo stesso obiettivo, vincere»© EPA

ROMA - «Ho scelto l'America perché volevo continuare a giocare senza più pressione. L'Inter? Giocare con quella maglia è stato un sogno. Ho scelto la Juve perché voleva la stessa cosa che cercavo io: vincere». Parola di Andrea Pirlo che si è raccontato in una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca (nell'edizione Plus). L'ex campione del mondo azzurro ha parlato della sua carriera ripercorrendo le sue tappe principali dalle partite al fianco di Baggio al Brescia fino al suo trasferimento oltre oceano. Si parte dalla fine, ovvero dal suo approdo in Mls: «Dopo venti anni di carriera ad altissimo livello sentivo la necessità di rallentare i ritmi e continuare a giocare senza lo stress che sentivo in Italia. Ho scelto New York per dedicare più tempo ad altre cose importanti della vita, come tua moglie e i tuoi figli, anche se l’unica cosa che so fare nella vita è giocare al calcio. La Grande Mela? Fantastica!».

«BAGGIO? UN IDOLO» - Pirlo ha poi parlato della sua esperienza al fianco di Baggio: «E' sempre stato il mio idolo, sono cresciuto con lui. Averlo al mio fianco a Brescia è stata un'emozione unica e un'esperienza meravigliosa. Non potevo chiedere di meglio per crescere».

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«NEL 2010 POTEVO ANDARE A MADRID» - Il sogno della sua vita Andrea l'ha coronato andando a giocare nella 'sua' Inter: «Era la squadra del mio cuore nonostante quando sono arrivato cambiarono molti giocatori e allenatori. All’inizio ero giovane, avevo appena 18 anni e i trasferimenti da casa al campo erano complicati. Sfortunatamente non ho avuto continuità di rendimento e mi hanno lasciato andar via», ha detto Pirlo a Marca Plus. La svolta della sua carriera è arrivata al Milan: «Ringrazierò per sempre Ancelotti, è grazie a lui che sono diventato il campione di oggi. Carlo è una persona fantastica e un allenatore speciale. E' stato un vero piacere lavorare con lui. Al Milan abbiamo vinto due Champions ma potevano essere tre se non ci fosse stata quella maledetta notte di Istanbul contro il Liverpool. Quella rimonta nessuno la sa spiegare. Ancora oggi il rimpianto per quella notte è enorme», ha proseguito Pirlo che poi ha rivelato una curiosa indiscrezione di mercato. «Nel 2010 potevo diventare un giocatore del Madrid. C’era Capello come allenatore, molti giocatori di quella squadra mi contattarono per convincermi ad andare. Ma avevo un contratto con il Milan e non potevo fare nulla per lasciare. Mi è dispiaciuto non aver mai giocato in un grande club come il Real. Avrei amato moltissimo giocare anche al Barcellona. Poco male, mi ha fatto piacere giocare nelle tre squadre più forti d'Italia», ovvero Inter, Milan e Juventus. In bianconero Pirlo arrivò a parametro zero. «La Juve aveva il bisogno di rifarsi il look per tornare a ruggire dopo gli anni di Calciopoli ed anche per me era un’avventura stimolante perché entrambi avevamo lo stesso obiettivo, vincere». Obiettivo centrato in pieno.

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