Juventus, Galliani: «Il ritardo dell'aereo non deve essere un alibi»

L'amministratore delegato del Milan al pranzo con l'ambasciatore: «Variabile giorno in meno al caldo? Basta, certamente non deve essere un alibi. Speriamo vada bene, così il problema si risolverebbe automaticamente»
Juventus, Galliani: «Il ritardo dell'aereo non deve essere un alibi»© www.imagephotoagency.it

Buongiorno Galliani, come le sembra il centro Aspire?
«Una cosa fantastica, meravigliosa: ci sono 282 ragazzi che cercano di far diventare campioni, tutto il complesso è per loro. Una struttura così sarebbe bella in Italia? C’è differenza di risorse, c’est la vie...».

Ha convinto i cinesi sul rinnovo di Bonaventura?
«Parliamo della partita...».

Sensazioni?
«Nell’anno solare abbiamo giocato tre partite, ne abbiamo vinto una noi e due la Juve, una finale equilibratissima: domani speriamo di andare in pareggio con le sfide complessive. Esperienza e gioventù non colliimano, noi puntiamo su giovani italiani, domani saranno sette gli italiani in campo... Variabile giorno in meno al caldo? Basta, certamente non deve essere un alibi... Speriamo vada bene, così il problema si risolvebbe automaticamente».

Vendetta della Coppa Italia?
«Non meritavano di perdere quella di Coppa Italia: speriamo rivincita».

Rapporti con Marotta?
«Marotta e io ci conosciamo dai tempi in cui lui era a Varese e io a Monza, sempre su spnode diverse ma amici»

 Dice Marotta che questa partita è uno spot per il calcio italiano andare all’estero?
 «Assolutamente sì. Il calcio italiano, anche se non è più il primo al mondo, è una delle eccellenze e bisogna farsi conoscere: io sono per giocare anche qualche partita di campionato all’estero. Dobbiamo farlo conoscere nel mondo, quando venderemo all’estero i diritti cercheremo di farlo più chiaro e non criptato: se in Cina ti vedono in chiaro hai un’esposizione, con la pay tv un’altra. Biosgnerà ragionare e ci stiamo pensando. Vogliamo portare l’Italia in giro per il mondo e ragionare Paese per paese a chi vendere considerando non solo quattini ma anche la visibilità. Al di là della specificità, il calcio italiano va esportato meglio di quanto fatto fino a oggi. Dal 2018, la Lega si attrezzerà come stanno facendo altre Leghe».

Suso dice che quando vede le foto a Milanello gli scatta qualcosa?
«Speriamo di sì... Suso ha 23 anni, se pensiamo a Romagnoli, Donnarumma, Locatelli: quella dei giovani italiani è una scelta di Berlusocni da me condivisa. Una scelta in cui crediamo».

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