Juventus, Buffon: «Perdere mi brucia. Anche una Supercoppa!»

Il portiere nella conferenza prima della finale di Supercoppa Italiana: «Il ricordo della sconfitta con il Napoli, qui nel 2014, mi fa ancora male. Ecco perché voglio vincere domani»
Juventus, Buffon: «Perdere mi brucia. Anche una Supercoppa!»© LaPresse

DOHA (Qatar) - Conferenza stampa prima della finale di domani pomeriggio (17.30 ora italiana), a Doha in Qatar si disputerà Juventus-Milan per la finale di Supercoppa Italiana.

Buongiorno Buffon, domani fa 600 presenze in maglia bianconera.

«Mi fa piacere che qualcuno le conti per me. Sono sicuramente contento e penso che non sarà l’ultima, qualcosina c’è ancora da dare. C’è un trofeo in palio e come tutte le finale va fatto di tutto per la vittoria».

Come fa a trovare le motivazioni per una Supercoppa?

«La motivazione è la medesima per tutti i trofei. Già solo il disputare una finale, una gara senza appelli le motivazioni si mantengano molto alte. Con la Supercoppa Italiana ho un buon feeling e proprio perché ho un buon feeling torno spesso a ricordare l’unica che ho perso, quella che ho perso qui con il Napoli, che mi brucia tanto ancora e quindi trovo subito una ragione per vincere la partita contro il Milan».

Che partita si aspetta contro il Milan?

«Con il Milan abbiamo pagato dazio a San Siro e negli ultimi anni anche quando vincevamo qualche grattacapo ce l’hanno dato».

La Juve sembra condannata a vincere. Se perde è subito polemica: le pesa questo?

«Vincere, la condanna a vincere mi piace. E’ la cosa che mi dà più stimolo a questa età. Sapere che sono aggregabile al minimo errore, quando hai l’opportunità di far parte di una grande squadra è l’elemento fondamentale che ti tiene vivo, è la motivazione alla quale masochisticamente vai incontro: ben vengano le critiche, servono ad andare avanti».

Il Milan ai cinesi potrebbe crescere e creare problemi alla Juventus?

«È proprio il calcio che sta cambiando, ma questo non vuol dire che siano peggiori o migliori. Le giudicheremo con il tempo e con i risultati».

Galliani dice: mi farebbe piacere giocare all’estero una giornata della Serie A. Cosa ne pensa?

«Io penso che i conti li facciano loro e debbano tornare a loro. Ci stiamo trasformando sempre di più in sport business e sport spettacolo. Quando tu vuoi vendere un prodotto hai bisogno dei protagonisti che suscitino interesse altrove, poi squadre competitive, con giocatori riconoscibili ovunque. La direzione di tutto lo sport in generale è quella: vedi la Nba che gioca a Londra. Sono stati stravolti i canoni a cui eravamo abituati, ma avvicina di più a dei mondi che ti vedevano distanti e non avevano la giusta percezione del nostro mondo».

Come ha trovato Doha nella sua seconda volta qui?

«Doha, come il Qatar, nel giro di due anni si è evoluta tantissimo. Ci sono ancora tanti cantieri aperti che fanno pensare a un’esplosione di entusiasmo. I tifosi mi sembrano di più e mi sembrano più accalorati. Questo mi fa capire che avvicinarsi a certe zone l’interesse accresca e che si possano aumentare il numero di appassionati».

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