Juventus, Allegri: «Domani serve una Juve da battaglia»

Il tecnico: «Umiltà, concentrazione e rispetto dell'avversario: domani è una gara tosta e può durare anche 120'. E abbiamo anche il peso di essere favoriti»
Juventus, Allegri: «Domani serve una Juve da battaglia»© LaPresse

DOHA - Conferenza stampa di Massimiliano Allegri prima della finale di domani pomeriggio (ore 17.30 ora italiana) che assegnerà la Supercoppa Italiana a Doha, in Qatar.

 

Buongiorno Allegri, come sta Lichtsteiner?

«Lui e Pjanic avevano piccoli acciacchi, tra oggi e domani deciderò, anche in vista dei possibili 120 minuti. Stiamo tutti bene, sappiamo dell’importanza della partita. Il ritardo ha deresponsabilizzato il Milan, ma sappiamo che saranno arrabbiati. Noi veniamo da un momento positivo in campionato e questo potrebbe costarci un po’ di presunzione, non dobbiamo farlo, perché dobbiamo completare questa brillante prima parte dell’anno. Domani non c’è rivincita, quindi partita giusta».

Perché dici che il Milan è deresponsabilizzato?

«Danno per favorita netta la Juventus. E questa storia del ritardo ha un po’ deresponsabilizzato la squadra, che invece per me si è arrabbiata ancora di più. Quindi serve una partita perfetta. Domani sera dopo la partita qualcuno commenterà di sicuro in un modo o in un altro: io posso dire che non è stato un vantaggio essere arrivati qui prima».

 

La Juve è più da battaglia del Milan? E’ questo il vostro segreto?

«Umiltà è una cosa fondamentale. Il rispetto degli avversari ti porta a fare prestazioni migliori. Per vincere le finali bisogna avere questo. Juve-Milan è sempre una partita nella quale i valori delle squadre vengono annullati, sempre 1-0 2-1, molto equilibrate. Qualche volta ci è andata male, qualche volta bene, ma non abbiamo mai stradominato».

 

La sconfitta di San Siro ti ha insegnato qualcosa?

«Commesso un errore nella fase difensiva in quell’episodio loro bravi noi no. Domani è sulla falsa riga la stessa partita: possono essere decisivi gli episodi, ecco perché umiltà e rispetto e concentrazione devono essere al massimo».

 

Negli ultimi anni ha vinto molte partite: come trova il modo di incentivare i giocatori?

«Tutti dobbiamo metterci in discussione: nella Juventus la partita che viene è quella da vincere. Sempre».

 

Ti brucia la sconfitta del 2014?

«Sì perché siamo stati disattenti nella parte finale della partita e dei supplementari. Quello deve essere un insegnamento».

 

Dybala come sta? Può esserci un tridente?

«Possono giocare tutti e tre insieme. Dipende se gioca Pjanic o non se gioca Pjanic».

 

Ha detto: Spalletti è un buon attore. Montella chi è?

«Il Milan sta facendo grandi cose. Ha tanti italiani dentro e un futuro importante, ha l’entusiasmo della gioventù, quindi la spensieratezza, ma per fortuna noi pur avendo qualche anno in più abbiamo conservato la spensieratezza».

 

Il tridente Mandzukic, Higuain e Dybala non è un rischio?

«Io devo pensare ai 90 e in questa partita anche sui 120. Chi verrà in panchina sarà ancora più determinante di chi scenderà in campo».

 

Quando hai vinto la Supercoppa a Pechino con il Milan potevi pensare che fosse l’ultimo trofeo alzato dal Milan?

«Io speravo di continuare a vincere quindi non pensavo fosse l’ultima, ma ora sono alla Juventus e sono felicissimo di essere qui».

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