Juventus, Paulo Sousa tra passato e futuro bianconero: stasera fa l'avversario

Ha contribuito a forgiare la Juve di Lippi, era amico di Umberto Agnelli, ha un possibile destino sulla panchina juventina: staserà però deve vincere
Juventus, Paulo Sousa tra passato e futuro bianconero: stasera fa l'avversario© SESTINI MASSIMO

FIRENZE - Sostiene Paulo Sousa che a Monaco di Baviera, nel 1997, i tifosi juventini gridavano il suo nome, nonostante la delusione per aver appena clamorosamente perso la Champions League, il cui trofeo era proprio nelle braccia del portoghese, passato al Borussia Dortmund nove mesi prima. «È il ricordo più bello della gioia sportiva più grande mai provata», ha chiosato lo stesso Sousa, i cui ricordi sono imbellettati dal tempo e confusi dalle emozioni. Perché no, in nessun modo possono esserci stati tifosi della Juventus che assistendo al giro d’onore del Borussia, emotivamente devastati, concedessero un gesto di affetto a Paulo Sousa. Nonostante quell’affetto - e in questo i ricordi di Paulo Sousa sono più coerenti con la realtà - esistesse e, sotto sotto, esista ancora. Solo due anni in bianconero hanno infatti consolidato una stima autentica e un rapporto serio fra l’attuale tecnico della Fiorentina e il popolo bianconero. Questione di stile e di aplomb, che in Sousa sono entrambi molto “juventini” e “sabaudi”. Pacato nei modi, determinato nelle azioni e soprattutto vincente.

SOUSA E UMBERTO - Si narra di lunghissime conversazioni fra il centrocampista portoghese e Umberto Agnelli nella casa della Mandria, vicino a Torino. Era la Juventus del papà di Andrea, quella di Lippi, di Vialli, Ferrara, Baggio, del primissimo Del Piero e di Paulo Sousa, appunto, il cervello di un centrocampo mostruoso nel quale c’erano anche Didier Deschamps e Antonio Conte, oltre a Marocchi e il baby Tacchinardi. In quella squadra di leader, Sousa non ebbe problemi a diventare presto uno di loro. E c’è un’immagine che, ironia del destino, riguarda proprio la Fiorentina e fotografa in modo preciso il peso del portoghese. Juventus-Fiorentina del 4 dicembre 1994, quella del 3-2 in rimonta che segnò la nascita del gruppo che vinse scudetto, Champions e aprì un ciclo decennale. Dopo il 2-2 di Vialli, mentre i giocatori festeggiano, ce n’è uno che li incita a non perdere tempo, tornare a centrocampo e ributtarsi alla ricerca della vittoria. Quello è Paulo Sousa, architetto di quella vittoria chiave nella storia recente della Juventus.

FUTURO E PRESENTE - Ora si dice che Paulo Sousa potrebbe esse l’erede di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, quando - non necessariamente presto - il livornese non dovesse più occupare quel posto. E’ un’ipotesi altamente plausibile, considerato il rapporto fra Sousa e Andrea Agnelli. Difficile dire se sia anche probabile, perché in questo momento Allegri è saldo sulla sua panchina e la Juventus non sta cercando un allenatore. Tuttavia, nel caso… Sousa sarebbe uno dei papabili e si iscriverebbe di certo alla corsa. Nel frattempo stasera la Juventus e Paulo Sousa si troveranno nuovamente avversari. Un momento sempre pericoloso per entrambi, considerati i precedenti. 

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