© MANUELA VIGANTI
VINOVO - Cambierà qualcosa rispetto alla Juventus vista contro la Lazio, ma Massimiliano Allegri punterà lo stesso sull'attacco per superare il Milan domani sera nei quarti di Coppa Italia: "Le varianti possono essere nei giocatori perché domenica c'è stato un dispendio di energie alto e domani c'è una finale, poi domenica avremo un'altra partita a Sassuolo. Sul modulo non so: devo vedere le condizioni dei giocatori. Domenica ho tolto un centrocampista per un attaccante, ma Mandzukic è un giocatore che può far tutto e ci ha dato la possibilità di alzare la palla, cosa in cui avevami un po’ più di difficoltà”.
FAME E CATTIVERIA - Quello che Allegri vuole rivedere della partita con la Lazio, è l’atteggiamento: “I ragazzi hanno giocato di squadra, dobbiamo avere fame e cattiveria anche in fase offensiva, per migliorare ulteriormente. La voglia di combattere e la qualità devono andare di pari passo: anche quando costruisci e quando finalizzi. Se ce le hai fai tutto meglio”. Un surplus di grinta potrebbe darlo il ricordo di Doha, a patto che la voglia di reagire non divendi indispensabile: “Non dobbiamo vivere di reazioni, dobiamo vivere di equilibrio. Il valore è quello, poi vi sono momenti in cui si inciampa ma è fisiologio. Però perdere quattro partite ci ha fatto bene, ci ha tolto l’illusione che basti il minimo per vincere. Domenica è stata una grande vittoria di squadra e quello dovremo fare contro il Milan. Vogliamo vincere la terza Coppa Italia di fila perché nessuno c’è mai riuscito”.
PJACA PREDESTINATO - Quanto alla formazione, sfuma l’ipotesi di rivedere Marchisio: “Difficilmente ci sarà perché ieri non si è allenato. Vediamo. Pjaca difficilmente partirà dall'inizio, ma è un predestinato e ogni volta che è entrato si è creato occasioni importanti. In difesa devo valutare Chiellini e Lichtsteiner, mentre Bonucci ha bisogno di giocare”. Quanto all’attacco, potrebbe riposare Higuain: “E’ una partita che può durare 120, devo valutare le condizioni di tutti”.
GLI ARBITRI - Chiusura sulle polemiche sull’abbraccio Buffon-Tagliavento: “Solo in Italia si parla di certe cose anziché dei gesti tecnici. Non riusciamo a goderci il bello del campo".