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TORINO - In un calcio che è sempre più business c'è una costante ricerca di nuove frontiere da "colonizzare", di vittorie sul fronte del bilancio e del marketing oltre che sul campo. In questo senso la Cina è da molti considerato il mercato dal maggiore potenziale e anche la Juventus da alcuni anni ha avviato progetti in Estremo Oriente. Secondo alcuni studi infatti il club di Agnelli sarebbe addirittura tra il 7° e il 10° posto per tifosi cinesi (circa 55 milioni), col Real Madrid che ne conta addirittura più del doppio (127 milioni), mentre per quanto riguarda i social la Juve si classificherebbe addirittura 17ª per numero di follower.
Proprio in quest'ottica il club torinese ha voluto negli ultimi anni implementare la propria presenza nel paese asiatico, prima con la creazione di un profio ufficiale sul social più diffuso in Cina (WeChat) e sulla piattaforma di e-commerce principale (Tmall) e poi con le tournée estive, le partite delle "Legends" bianconere e soprattutto la fondazione di due scuole calcio per bambini. Proprio le Accademy sarebbero al centro dei piani futuri della Juve in Cina, in quanto possono diventare un ambito di reclutamento e di diffusione del marchio: «Non è facile conquistare tifosi, perché chi ha scelto una squadra difficilmente la cambia - ha dichiarato Vigato, uomo brand, licenze e vendite del club - Per questo ci rivolge a chi ancora conosce poco il calcio o chi non tifa proprio, come i bambini. Abbiamo programmato di decuplicare le Accademy, perché ci permettono di insegnare calcio e di farlo sotto il marchio della Juventus». Anche in quest'ottica rientrerebbe il cambio di logo, volto proprio a togliere i tradizionalismi lasciando solo gli elementi di riconoscibilità (le strisce e la J).