Juve, la prima volta dei bomber pesanti

Titolari in coppia per undici volte, Mandzukic e Higuain non avevano mai segnato insieme: a Crotone sono riusciti a mettere la firma entrambi nel tabellino dei marcatori
Juve, la prima volta dei bomber pesanti© www.imagephotoagency.it

INVIATA A CROTONE - Più vicini in campo, insieme in rete per la prima volta nella stagione, un inedito. La trasferta di Crotone riconferma la coppia "pesante" di bomber bianconeri, Mario Mandzukic e Gonzalo Higuain, capaci di soffrire, lottare, correre a perdifiato ma pure di sbloccare una gara che per un'ora è rimasta incerta. E proprio la variante adottata durante la partita da Massimiliano Allegri, che ha cambiato la disposizione del tridente alle spalle di Higuain (Pjaca è passato a sinistra, Dybala a destra e Mandzukic centrale), ha consentito ai due centravanti di agire in uno spazio più ristretto e aprirsi un varco tra le maglie serrate calabresi. Insieme, prima dell'innovazione allegriana, avevano giocato titolari undici volte, ma mai erano comparsi a braccetto nel tabellino alla voce marcatori.

PREMIO ALLA RESISTENZA - Ti aspetti Marko Pjaca, il predestinato al debutto da titolare con la maglia della Juventus, e invece sale in cattedra il connazionale. Per Mandzukic il gol è da cineteca, non tanto per l'estetica ma per la difficoltà dell'esecuzione. Il croato è un cobra d'area quando si avventa sulla palla, ricordando per certi versi David Trezeguet: stesso numero di maglia, stessa fame nell'area piccola. Una rete di grinta, sfruttando la respinta corta di Cordaz sull'incornata di Asamoah. Mandzukic è in una posizione defilata, all'altezza del palo, eppure con un piattone destro riesce a tirare una diagonale che beffa il portiere del Crotone, con la palla che gli passa sotto il corpo. Non segnava da un mese il croato, ultimo centro l'11 gennaio in Coppa Italia contro l'Atalanta. Da allora tante cose sono cambiate in casa Juve, soprattutto il suo modo di giocare. Ha accettato di spostarsi all'esterno nel nuovo 4-2-3-1, un sistema che consente al croato più presenza in campo (quella di Crotone è stata la quinta gara di fila da titolare) ma che lo obbliga a sacrificarsi di più. L'umiltà di Super Mario non si discute, come la sua abnegazione: del resto da ala giocava già nel Wolfsburg, quando al centro c'era Edin Dzeko. Questa nuova posizione ne esalta le caratteristiche, devastante in fase offensiva e prezioso in quella difensiva. Il gol è la ciliegina che celebra il nuovo corso di mister "no good".

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