Bene Allegri, adesso sì che si ragiona

Il futuro del tecnico della Juventus fa discutere
Bene Allegri, adesso sì che si ragiona© Canoniero

TORINO - Bene inteso: non che le dichiarazioni d’amore di mezza stagione, fatte da un allenatore o da un giocatore verso il club d’appartenenza, abbiano peso specifico tale da far accantonare qualsivoglia prospettiva d’addio a fine campionato. Sarebbe piuttosto ingenuo ritenere una cosa del genere e - nello specifico - considerare chiusa la pratica “rinnovo-Allegri” soltanto in virtù della battuta sulle... prossime 300 panchine bianconere. Tuttavia è assodato che frasi in senso opposto rischino di minare il clima, fomentare dubbi, complicare le cose e magari compromettere una stagione (e i rapporti tra alcune delle parti in causa). Frasi, per intenderci, tipo il «Premier? Non confermo e non smentisco» profferito dal tecnico toscano mercoledì scorso a Crotone.

LE PAROLE DI ALLEGRI

Sentendo tali boutade, dall’esterno ma anche (ed è peggio) dall’interno, non si può fare a meno di domandarsi dove voglia arrivare chi le faccia, con quale scopo intenda alimentare la caciara, con quale obiettivo desideri alimentare incertezze. Ecco perché, insomma, le prossime 300 panchine invocate da Allegri rappresentano una dimostrazione di buon senso e tornano utili per sgombrare il campo, almeno per un po’, da potenziali distrazioni. Poi, come detto, è chiaro che da qui a metà aprile (cioè all’incontro previsto subito dopo i quarti di finale di Champions, Porto permettendo) Allegri avrà modo di ricevere altre offerte così come i dirigenti bianconeri avranno modo di valutare candidature alternative. Ma farlo a fari spenti, sarà d’aiuto per l’ambiente.

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