TORINO - Carlo Porceddu è stato appena nominato «dirigente benemerito della Figc» e ha dedicato buona parte della sua vita alla giustizia sportiva, ricoprendo ruoli importanti nell’Ufficio Indagini e quello di Procuratore Federale dal 1998 al 2001, oggi è vice presidente della Corte d’Appello Federale. Insomma, non si può dire che sia un avvocato al soldo della Juventus o faccia parte dell’esercito dei moggiani. Eppure spiega in una lunga intervista all’Unione Sarda: «Revocare lo scudetto del 2005/2006 alla Juventus e assegnarlo all'Inter fu un errore gravissimo. L'inchiesta dove si sarebbe potuto fare certamente di più è Calciopoli - dice Porceddu ripercorrendo le tappe della sua lunga carriera, culminata appunto nella nomina a Dirigente benemerito -, tanto è vero che noi come Corte federale abbiamo limitato la sanzione alla Juventus non revocando un titolo di Campione d'Italia (il 2005-06) perché non c'erano elementi sufficienti, infatti quell'aspetto era stato tralasciato. Poi il commissario straordinario delle Federazione di quel periodo (Guido Rossi ndr) aveva nominato un gruppo di amici suoi, uno dei quali era stato anche nel consiglio di amministrazione dell'Inter, e quel titolo è stato revocato alla Juventus e assegnato all'Inter. Quello è stato un errore gravissimo a mio avviso». Una bella legnata.
INDAGINE STRANA - Non è la prima volta che Porceddu si esprime sull’argomento e ha quasi sempre evidenziato le storture di quell’inchiesta, pur senza mai esprimersi a favore dell’innocenza di Luciano Moggi o Antonio Giraudo. Ma da uomo di giustizia (sportiva soprattutto) non ha mai capito la decisione di cambiare il padrone di quel campionato che non era stato assolutamente indagato dalla giustizia ordinaria (le indagini si riferivano solo ed esclusivamente al campionato 2004-05, revocato alla Juventus e non assegnato ad alcun club). Guido Rossi prima di assumere l'incarico di commissario speciale della Figc aveva fatto parte del Consiglio d'amministrazione dell'Inter, di cui è sempre stato tifoso.