TORINO - Per quanto numerosi e succulenti siano i frutti che una pianta produce, perché continui a produrne è necessario curarla ogni giorno. Qualcosa del genere avviene per una squadra di calcio e i suoi successi: limitarsi a raccogliere, senza preoccuparsi di creare i presupposti per centrarne di nuovi, signifca condannare a vita breve l’albero delle vittorie. I dirigenti juventini sono espertissimi coltivatori di trionfi, come dimostra la ben avviata corsa della squadra di Massimiliano Allegri verso il sesto storico scudetto consecutivo, e stanno già seminando in vista delle prossime stagioni. Annate in cui nella rosa bianconera si aprirà prima o poi, con l’addio di Gigi Buffon, un vuoto forse impossibile da colmare completamente: i 196 centimetri e i 90 chili di Gianluigi Donnarumma, ma soprattutto il suo talento, sarebbero però l’antidoto più efficace possibile alla nostalgia del miglior portiere di sempre.
Ecco perché la Juventus fa benissimo a tener d’occhio la situazione del milanista, nonostante Buffon sembri non sentire il tempo che passa. Le vittorie si costruiscono in anticipo e arrivare a Donnarumma significherebbe coprire un ruolo fondamentale potenzialmente per 20 anni. Che la strategia sia quella giusta, del resto, lo dimostrano anche le prestazioni sempre più convincenti di Caldara e Spinazzola nell’Atalanta che continua a stupire, o la vittoria di Bentancur con l’Uruguay nel Sudamericano Sub 20. Tutti giovani talenti che potranno far maturare nuove vittorie sull’albero juventino nei prossimi anni. Senza ovviamente dimenticare il futuro immediato: Tolisso e Sanchez sono obiettivi sempre più caldi in vista della prossima estate.