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TORINO - Se ai tifosi bianconeri, magari, resta maggiormente impressa la sua classe sui calci di punizione, Massimiliano Allegri va oltre. L’allenatore abituato a battere costantemente sul tasto del bel gioco tecnico non s’accontenta di Miralem Pjanic in versione “creatore di arcobaleni”, come le palombelle costruite sui piazzati: attorno a quel piedino sta crescendo un calciatore a tutto tondo. Talmente completo da far dire al suo allenatore: «Pjanic è stato criticato soprattutto all’inizio, ma è cresciuto molto a livello tecnico, fisico e dell’interdizione. In questo momento è uno dei migliori al mondo in quel ruolo, sta facendo cose importanti sia nell’impostazione sia in fase di recupero e può crescere ancora». Già, i recuperi: nove contro il Napoli l’altra sera allo Stadium. Il dato non lascia indifferenti, perché nonostante l’ex romanista non sembri rubare l’occhio sotto quell’aspetto, la verità è un’altra: Pjanic messo lì, davan - ti alla difesa, sta completando un processo di rinascita tale che i paragoni illustri - da Giotto a Pianista - rappresentano il passato. Oggi l’allievo di Juninho Pernambucano continua a far gol su punizione, ma presto saprà fare tutto.