Juventus spietata, basta un tempo e un gol di Cuadrado con la Samp

La squadra di Allegri passa a Marassi con un primo tempo brillante, poi esce Dybala per infortunio e nella ripresa i bianconeri soffrono un po', ma senza rischiare
Juventus spietata, basta un tempo e un gol di Cuadrado con la Samp© LaPresse

GENOVA - Allegri urla, la Juventus vince. Non necessariamente in quest’ordine, perché i bianconeri battono la Sampdoria nel primo tempo, poi fanno arrabbiare il loro tecnico con una prestazione più distratta e meno cattiva nella ripresa. Ma intanto la marcia, pesante come una sfilata di cingolati, continua, annichilendo chi vuole inseguire: neppure il pensiero, immanente, della grande sfida con il Barcellona, l’idea della pausa nazionali imminente e i primi caldi riescono a far scivolare la Juventus. La mettono in difficoltà, la fanno sudare un po’ più del normale, ma alla fine la squadra va e anche con il motore al minino (e il volume di Allegri al massimo) passa e mette un altro importantissimo mattone scudetto.

CUADRADO! - La Juventus del primo tempo è quella che sognava Allegri: determinata e concentrata, dopo un paio di infilate prese (inizio sprint di Quagliarella), dal 3’ torna padrona della partita, va in vantaggio al 7’ con una rete spettacolare di Cuadrado (che incorna un cross di Asamoah) e crea almeno altre tre occasioni da gol (una delle quali clamorosa, con Higuain che caduto davanti alla porta di Puggioni salva un tiro a botta sicura di Dybala), subendo solo un tiro da fuori di Bruno Fernandes parato bene da Buffon (da oggi lo juventino che ha giocato più minuti dell’intera storia bianconera). Funzionano bene Asamoah a sinistra e Dani Alves a destra per fare ripartire l’azione, aggirando il pressing centrale della Sampdoria; Pjanic e Khedira sono ispirati e ispirano; Higuain è solo sfortunato ma è sempre al posto giusto; Dybala fa l’inventore di giocate. E’ una Juventus frizzante, che sa anche controllare la partita e annulla la Sampdoria, tenuta in piedi solo dalla voglia di Quagliarella.

URLACCI - Qualcuno inizia ad andare storto con l’infortunio di Dybala, al posto del quale entra Pjaca, discreto in fase di possesso, distratto e svogliato in fase difensiva (in arrivo urlacci di Allegri). E’ la mezzora del primo tempo e la Juventus della ripresa inizia a creare con meno continuità e fantasia, soffre le iniziative della Sampdoria, ha una sola occasione con Higuain, per altro in offside. Allegri lo capisce, si arrabbia, schiera la squadra con un più coperto 4-4-2, lascia Higuain e Mandzukic davanti, toglie Cuadrado e mette Lemina. La Juventus tiene, ma la partita è bruttina, la Samp riprende il coraggio che aveva perso nella prima parte, sale in nervosismo con Dani Alves protagonista: prende calci, anche brutti, risponde, provoca, rischia, è sempre al limite. Allegri finisce con il 4-3-3, togliendo Higuain: è un modo per cercare di controllare la partita, che è tutt’altro che salda nelle mani della sua squadra.

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