Pagina 3 | Juventus, la buona e la cattiva notizia da Barcellona-Valencia

TORINO - Barcellona? C'è una buona e una cattiva notizia. Dopo Samp-Juve, la giornata di ieri ha offerto anche Barcellona-Valencia al popolo bianconero, che ha probabilmente sbirciato il match dei prossimi avversari di Champions League per capire e carpire qualche cosa in più sullo stato della corazzata blaugrana. E chi ha osservato attentamente la partita ha avuto modo di trovare qualche speranza e qualche dura realtà. Partiamo dalla cattiva notizia.

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L'ATTACCO
Il 3-4-3 di Luis Enrique esalta in modo spettacolare  i fenomeni: Neymar in modo particolare ne guadagna, ma anche Messi che ieri ha agito come vertice alto del rombo di centrocampo, ha brillato, scambiandosi spesso con Rafinha, pronto a coprire le discese dell'argentino. I quattro gol rifilati al Valencia e le innumerevoli occasioni create sono la testimonianza di un potenziale offensivo tremendo, sfruttato ancora meglio e con giocatori che stanno raggiungendo il top della condizione. Meglio che nessuno si faccia illusioni: davanti il Barcellona è ancora la squadra più forte del mondo, senza se e senza ma. Anche perché al di là dei soliti tre (Messi, Neymar, Suarez) va aggiunto Rakitic, mina vagante che proprio per il suo dinamismo è ancora più difficile da limitare.

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LA DIFESA
Ma, per fortuna, c'è anche un rovescio della medaglia, che per il popolo bianconero è inevitabilmente il lato più bello. Il 3-4-3 di Luis Enrique è fortemente deficitario nei momenti di non possesso. Tutta la fase difensiva, infatti, soffre di un pressing poco efficace a centrocampo, dove nessuno sembra applicarlo con la necessaria convizione e le transizioni vedono troppo spesso uno sbilanciamento pericoloso: la difesa, quindi, è spesso esposta a duelli uno contro uno e più in generale alle infilate che nascono dalla spensieratezza dei giocatori offensivi blaugrana. Gente come Dybala, Alex Sandro e Cuadrado può trovare gli spazi per esprimere la propria velocità e il proprio talento, ma soprattutto Higuain innescato in verticale potrebbe fare molto più male degli avventati attaccanti del Valencia, ieri più volte davanti a Ter Stegen e protagonisti di sprechi micidiali.

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IL BILANCIO
In definitiva, il Barcellona visto ieri al Camp Nou è una squadra che con una partita perfetta (nessun errore è concesso, soprattutto in fase difensiva), la Juventus può anche pensare di battere, soprattutto se nell'arco del prossimo mese Luis Enrique non trova una quadra più solida per coprire meglio la retroguardia. Ma il suo primo rompicapo sarà sostituire Busquets nella partita di Torino: sarà infatti squalificato il centrocampista più importante per l'equilibrio del Barça.

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LA DIFESA
Ma, per fortuna, c'è anche un rovescio della medaglia, che per il popolo bianconero è inevitabilmente il lato più bello. Il 3-4-3 di Luis Enrique è fortemente deficitario nei momenti di non possesso. Tutta la fase difensiva, infatti, soffre di un pressing poco efficace a centrocampo, dove nessuno sembra applicarlo con la necessaria convizione e le transizioni vedono troppo spesso uno sbilanciamento pericoloso: la difesa, quindi, è spesso esposta a duelli uno contro uno e più in generale alle infilate che nascono dalla spensieratezza dei giocatori offensivi blaugrana. Gente come Dybala, Alex Sandro e Cuadrado può trovare gli spazi per esprimere la propria velocità e il proprio talento, ma soprattutto Higuain innescato in verticale potrebbe fare molto più male degli avventati attaccanti del Valencia, ieri più volte davanti a Ter Stegen e protagonisti di sprechi micidiali.

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